ANNO 14 n° 110
Vertenza Ast
Il casello di Orte
bloccato 4 ore
dagli operai di Terni
13/11/2014 - 00:49

ORTE - Quattro ore in mezzo all'autostrada, tra le auto e l'asfalto, in attesa di un segnale per riprendere la marcia: hanno trascorso così buona parte della giornata di ieri, tra solidarietà ed esasperazione, gli automobilisti bloccati dalla protesta degli operai dell'Ast lungo l'A1, nei pressi del casello di Orte.

''Ma questo - spiega Samanta, operaia ventisettenne - è l'unico modo per farci sentire''. 'Lo so, è una gran seccatura - dice una signora diretta a Carpi -, ma sono anche io una metalmeccanica, non posso non essere solidale, capisco cosa significa la loro protesta. Siamo dalla loro parte, ma è un peccato che poi, alla fine, a rimetterci sono sempre i lavoratori, come noi qui in attesa'.

È un sostegno diffuso quello diretto agli operai e agli impiegati dell'Ast, anche se la solidarietà a poco a poco si trasforma in stanchezza, alleviata solo un po' dalle bottigliette d'acqua distribuite dalla protezione civile. C'è chi chiede spiegazioni sulla vertenza, chi scatta foto, anziani in gita e camionisti stranieri che guardano con aria interrogativa e poi chi, alla fine, ma sempre con toni pacati, si sfoga. ''Fossi passato di qui 20 secondi prima sarei già arrivato a destinazione'' dice un uomo. ''La prima ora ero solidale, ora però stanno esagerando' spiega a metà pomeriggio un altro, partito da Napoli e diretto a Monza. 'Io sto con gli operai, ma il loro scopo l'hanno raggiunto, forse sarebbe il caso che si facessero da parte' prosegue, pochi minuti prima che il suo auspicio si trasformi in realtà e anche lui, intorno alle 17, possa riprendere il suo lungo viaggio.

C'è anche il tempo di una risata, quando un operaio mette un caschetto blu da metalmeccanico sulla statua della Madonna che si trova nei pressi dello svincolo di Orte. 'È giusto continuare con la linea dura - spiega Andrea, 36enne dipendente dell'acciaieria -, se cediamo adesso non abbiamo futuro'. Da 12 anni al lavoro nella fabbrica, Andrea si sente oggi 'fortemente destabilizzato'. 'Non possiamo fare programmi per il futuro - dice - con il taglio dell'integrativo prendiamo 300/400 euro in meno. Avvertiamo la sensazione di tensione e incertezza'. 'Ho acquistato casa e ho un mutuo a carico - aggiunge Samanta -, per questo lavoro ho lasciato l'università, ma sinceramente sono indecisa se accettare o meno gli 80mila euro di buonuscita e ricominciare, anche se non so dove. Quanto alla protesta, lo so, crea disagio, ma è l'unico modo per far sentire la nostra voce'.






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