ANNO 14 n° 89
Verifica di maggioranza, già fatto?
Il gruppo Pd approva un documento che mette fine allo scontro interno, per ora
19/05/2015 - 00:00

VITERBO - Un, due, tre… la crisi non c’è più. Il gruppo Pd, al gran completo, dopo una serata di confronto franco, sereno e costruttivo, come si diceva una volta al termine di vere proprie risse almeno verbale, ha varato un documento con il quale chiede tutto e niente allo stesso tempo. La giunta non ''deve'' ma ''può”'' essere ridotta a sette. Ma il sindaco Michelini può decidere anche di lasciarla così com’è. L’unica richiesta per così dire ultimativa è che il Pd, in quanto gruppo più numeroso, deve essere anche il più rappresentato nell'esecutivo.

Nel documento, approvato all’unanimità, sparisce anche il diktat sugli assessori esterni che il capogruppo Francesco Serra, sostenuto da altri sei consiglieri, voleva estromettere per far spazio agli ''interni''. Non si fa nemmeno alcun cenno alla ridistribuzione delle deleghe.

Infine la solita lunghissima litania sul lavoro da fare: dalla viabilità al termalismo; dal centro storico alle frazioni; dall’igiene pubblica ai trasporti. Come dire che di mamma ce n’è una sola. Intanto, oggi, sarà approvato il bilancio consuntivo. Poi si vedrà. Nel frattempo il sindaco faccia come meglio crede. Almeno finché non ci sarà un nuovo rigurgito da primarie, che qualcuno continua a non digerire, e tutto ricomincerà daccapo.

Di seguito, il testo del documento approvato all’unanimità dai dodici consiglieri comunali del Pd.

L’amministrazione a guida Michelini ha bisogno di una ripartenza, recuperando lo spirito, gli obiettivi, l’entusiasmo di Progetto viterbo 2013, dello schieramento aperto che ha proposto alla città una stagione di svolta e di profondo cambiamento.

Per questo il gruppo del Pd, della forza politica che ha promosso e investito su quel progetto idee, persone, consensi elettorali, ritiene che a due anni dall’inizio del mandato quelle idee forza debbano cominciare a prendere forma perché siano concretezze su cui l’amministrazione possa e debba essere valutata.

In particolare i temi più volte richiamati dal capogruppo: più partecipazione nelle frazioni e verso le frazioni alla vita amministrativa e politica del comune, la città pulita, ordinata, vivibile, il rilancio del centro storico, dell’efficienza, efficacia, economicità dei servizi pubblici a cominciare dal Tpl, della programmazione culturale, l’obiettivo città termale, la smart city, l’equità fiscale come equità sociale.

A quasi metà mandato la condizione per dare un senso all’impegno comune è recuperare questa visione e su questa verificare una effettiva coesione di una maggioranza composita. Ciò necessita di un più sistematico raccordo tra consiglio e giunta, di maggiore coinvolgimento nei passaggi più significativi della vita amministrativa, di una rinnovata capacità di ascolto e dialogo con la città.

Già infatti alcuni mesi fa ci siamo cimentati in un cronoprogramma dettagliato di tanti punti, come a più rimaneggiamenti degli incarichi. Se dobbiamo registrare ancora oggi qualche difficoltà evidentemente dobbiamo cambiare registro.

Alla vigilia dell’approvazione del secondo bilancio, i cui equilibri sono complicati e difficili ma su cui il gruppo è impegnato nel consiglio prioritariamente nella ricerca di soluzioni agendo sulla leva della riduzione della spesa corrente con un lavoro rigoroso e meticoloso anche con emendamenti puntuali, e che quindi richiede una assunzione di forte responsabilità e coinvolgimento nelle scelte concrete da realizzare.

Porre la questione di una vera e propria ripartenza è questione di lealtà e ragionevolezza.

Per questo il gruppo del Pd pone con forza il tema della condivisione; peraltro, senza entrare nel merito delle dialettiche degli altri gruppi, sono sotto gli occhi di tutti le comuni richieste di condivisione anche di altri consiglieri.

Questo è essenziale; oltre al riprendere vincoli programmatici o assetti complessivi più coerenti con le necessità funzionali e il quadro politico di maggioranza è indispensabile maggiore informazione, partecipazione, condivisione nel governo più largo dell’amministrazione, nei nomine di diretto riferimento politico, come nelle scelte di indirizzo cui l’amministrazione partecipa. Laddove così non è stato bisogna fare il punto e condividere le migliori soluzioni di fronte alla città.

Nel merito della annunciata ridefinizione della squadra di governo riteniamo che, come per i vincoli programmatici originari, la giunta a sei sia nella piena disponibilità del sindaco e che con la stessa si possa rispondere al giusto equilibrio di rappresentanza e peso rispetto alla composizione della maggioranza. Comunque il gruppo del Pd non può che richiamare la propria evidente consistenza maggioritaria, che non può non trovare corrispondenza in qualsiasi assetto il sindaco ritenga più consono. In questo contesto, valutata con tempestività la sintesi politica che il sindaco avanzerà, il gruppo – tramite il capogruppo – gli sottoporrà eventuali proposte.





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