VITERBO - ''Una situazione vergognosa, indegna e lesiva dei diritti degli studenti''. Il presidente della consulta provinciale studentesca Luca Scutigliani ha descritto con queste parole i disagi che tra ritardi, corse cancellate, orari sballati devono affrontare ogni giorni i ragazzi che usano il treno o l’autobus per andare a scuola nella Tuscia.
Scutigliani ne ha parlato in Provincia all’assemblea pubblica organizzata dai sindacati sulla mobilità: ''Un esempio su tutti - ha detto - è quello del liceo Midossi di Vignanello, dove, a seguito della cancellazione di alcuni treni lungo la linea Roma – Civita Castellana - Viterbo gestita da Atac, gli studenti arrivano a lezione in forte ritardo o all’uscita sono costretti a lunghe attese prima della corsa che li riporta a casa''. Il rappresentante degli studenti ha ricordato il caso di quei ragazzi di Faleri che non fanno mai rientro alle proprie abitazione prima delle 16. O le cui famiglie sono costrette ad andarli a recuperare per strada al termine delle lezioni. E tutto questo pagando regolarmente l'abbonamento.
Scutigliani ha spiegato che tramite la Rete degli studenti medi è in corso un’interlocuzione diretta con Cotral per chiedere corse suppletive dei treni cancellati e che in settimana è previsto un incontro.
''La stragrande maggioranza dei 12.500 studenti che frequentano le scuole superiori raggiunge tutti i giorni la propria scuola con un treno o autobus. Un sistema di trasporto efficiente è la prima di una lunga serie di condizioni per garantire a tutti il diritto allo studio. Dove il sistema dei trasporti è carente, se ne percepiscono gli effetti. Per esempio, secondo i dati Istat, nei piccoli comuni della provincia dove i collegamenti sono più scarsi e scadenti, il tasso di abbandono scolastico è più elevato. Chi nasce in un piccolo paese si trova ben presto a fare i conti con il sistema di trasporto pubblico: non esistendo sempre collegamenti efficienti. Si è portati infatti a scegliere il proprio indirizzo di studi non in base alle proprie inclinazioni personali, ma a seconda di quanto un istituto scolastico sia facilmente raggiungibile o meno'', ha detto ancora Scutigliani.
''Gli studenti pendolari – ha proseguito - devono farsi carico anche della discrasia che esiste tra gli orari dei pullman e quello dei terni: sono costretti a entrare in ritardo o a uscire in anticipo per non restare a piedi. Un altro esempio: a molti studenti è negato il diritto a partecipare ai corsi integrativi organizzati di pomeriggio dalle scuole perché poi non esistono corse che li riportino a casa. Nei casi peggiori i ragazzi subiscono anche provvedimenti disciplinari per gli eccessivi ritardi. Si tratta di situazioni ai limiti dell’assurdo che sarebbero risolvibili semplicemente riorganizzando l’orario di pullman e treni''.
Scutigliani ha parlato anche del problema della tariffazione degli abbonamenti degli autobus, basata su un meccanismo di calcolo che provoca delle storture, ''per cui l’abbonamento Civitavecchia - Viterbo costa il doppio rispetto a quello Capranica - Viterbo”. Un sistema, quello attuale, di cui la consulta chiede la modifica perché ''inadeguato''. ''Meglio un sistema basato sul chilometraggio'', ha concluso il presidente.