ANNO 14 n° 109
VENERE IN PELLICCIA
recensione di Laura Tanziani
12/12/2013 - 10:42

Alle soglie dei suoi ottant’anni, uno dei grandi Maestri viventi della settima arte, il famoso e spesso scandaloso Roman Polanski, ci regala ancora una volta un piccolo gioiello con la sua ultima fatica: Venere in Pelliccia. La trama è tratta sia dal romanzo di Leopold von Sacher Masoch del 1870 che dall’omonima piece teatrale di David Ives, spettacolo cult di Broadway, che firma anche la sceneggiatura assieme a Polanski.

Il regista, dopo il grande successo di Carnage dove erano quattro attori a sbranarsi in una stanza, continua con questo film il racconto a pianta prettamente teatrale portando a due il numero dei personaggi. Avvalendosi di unità di tempo e luogo, rielabora le perversioni sessuali già in voga all’epoca di Masoch e ora più che mai attuali soprattutto nella subcultura di dominio diffusa da Internet e meglio nota come “bondage”.

Il film inizia con una lunga e stupenda carrellata su un viale alberato e nebbioso su cui scorrono i titoli di testa e che si ferma sull’insegna di un teatro che, magicamente, apre le sue porte per far entrare gli spettatori nel luogo deputato. Lì c’è Thomas ( interpretato da Mathieu Amalric) che è regista e scrittore della commedia. Stanco e annoiato dopo una lunga giornata di audizioni per scovare l’attrice adatta al ruolo della protagonista, si lamenta al telefono di sciatteria e pochezza di talento delle aspiranti provinate. Sta per lasciare il teatro quando entra Vanda (interpretata da Emmanuelle Seigner), bagnata di pioggia, eccentrica, sboccata, quasi volgare ma determinata a ottenere la parte. A prima vista, Vanda sembra possedere tutte le pecche di cui Thomas si è lagnato ma, quando decide di farle l’audizione, lei si trasforma completamente. E’ perfetta nella parte ma ha anche fatto ricerche approfondite sul personaggio, sa le battute a memoria e dimostra una consapevolezza intima del grande gioco del teatro e della seduzione. A questo punto inizia a partire l’ossessione di Thomas per Vanda attraverso un continuo entrare e uscire dai ruoli, e il film s’impreziosisce del gioco del teatro che si specchia nel cinema e viceversa. Quasi un pirandelliano gioco delle parti, ironico, feroce e perverso di cui Polanski è raffinato maestro. Tensione e carica erotica iniziano a montare e il film decolla in tutta la sua intrigante ossessiva bellezza.

Girato quasi senza stacchi di montaggio e con luci strepitose ad opera di Pawel Edelman, il film sembra essere anche una carrellata su un certo genere di teatro con momenti degni del miglior Genet de “Les bonnes” sino, indietro nel tempo, alle citate “Baccanti”. E così diventa un crogiuolo in cui bollono tematiche su più livelli, dal racconto vero e proprio al rapporto uomo-donna, alla seduta psicoanalitica tra i due personaggi completa di psicodramma sull’eterno e mai risolto ruolo carnefice/vittima, al gioco dell’amore e della seduzione.

I dialoghi pedalano sul filo dell’ironia, sempre scanzonati, divertenti e divertiti ma soprattutto raffinati e colti, pregni dell’eleganza tipica di Polanski.

La parte finale del film è bellissima, costruita sulla fusione tra ruoli e personaggi e piena di tensione sessuale sottilmente perversa che conquista e straluna lo spettatore come davanti allo spettacolo di un grande illusionista.

Amalric, che somiglia in modo impressionante a Polanski giovane, da buona prova d’attore e Emmanuelle Seigner non è mai stata così brava e magnetica. Anche quando i ruoli- personaggi sono scambiati, è sempre lei a condurre e spesso gioca duro ma tiene in mano la situazione dall’inizio alla fine sino alla sua danza finale che regala brividi e sorrisi.

Venere in pelliccia è un piccolo grande cammeo di Polanski, quasi un trattato sul rapporto amoroso uomo-donna e su quello tra cinema e teatro. Insomma il teatro che si fa cinema, il cinema che si fa teatro e la vita che si specchia nell’arte come nella carrellata finale di quadri e statue celebri su cui scorrono i titoli di coda.

Bello, sicuramente da vedere anche per discuterne.

Facebook Twitter Rss