VITERBO - Giorno dopo giorno, a macchia di leopardo, si riaffaccia l’emergenza arsenico in provincia di Viterbo. Sono infatti dodici i comuni nei quali i valori riscontrati nell’acqua sono oltre il limite massimo, fissato in dieci microgrammi litro.
Le situazioni più critiche sono quelle di Civita Castellana e Vetralla, dove le ultime analisi eseguite dalla Asl hanno dato risultati preoccupati: quarantatré microgrammi nel primo caso e quarantacinque nel secondo.
Oltre a Civita Castellana e Vetralla, gli altri comuni fuori norma sono:
Vetriolo e Castel Cellesi, frazioni di Bagnoregio (20,5 microgrammi litro);
Bolsena (12);
Civitella d'Agliano (18);
Fabrica di Roma (11);
Monte Romano (17,5);
Nepi (17);
Ronciglione (11);
Tuscania (12);
Vejano (11).
L’azienda sanitaria ha iniziato a notificare le multe ai comuni, alla Talete e alle ditte incaricate della gestione dei dearsenificatori. Nel caso di Civita Castellana e Vetralla le sanzioni sono di 60mila euro, che saranno ridotte di due terzi se saranno pagate entro sessanta giorni.
La Talete ha già presentato ricorso. I comuni e le aziende non hanno ancora deciso se pagare e ricorrere contro le sanzioni. La posizione più difficile è proprio quella delle ditte che gestiscono i dearsenificatori e, secondo la tesi più diffusa, hanno l’obbligo contrattuale di garantire livelli d’arsenico nella norma.