ANNO 14 n° 116
''Vagoni in amianto sulla Roma Nord''
Lo sostiene il blogger Lelmi. Il Tsrl: ''Impossibile. È procurato allarme''
19/02/2018 - 06:54

FABRICA DI ROMA - ''Vagoni in amianto abbandonati da più di un anno sui binari della Roma Nord''. A lanciare l'allarme nei giorni scorsi è stato il blogger/pendolare Gianfranco Lelmi che, con una nota inviata alla stampa, ha segnalato la presenza, in località Vado Falcone, di alcuni vecchi convogli parcheggiati da maggio dell'anno scorso sui binari morti della linea laziale.

''È ovvio, dicono gli abitanti del posto, che detto materiale è pieno di amianto ubicato all'interno dei convogli, per coibentare e isolare i vari scompartimenti'' ha scritto Lelmi. ''La Regione Lazio proprietaria di detti treni tace. Intanto, oltre ai decessi per tumore provocati dall'uso indiscriminato di pesticidi, ci mancavano questi treni, dice la gente. Nel frattempo persone inconsapevoli continuano a coltivare e raccogliere l'insalata che cresce a pochi metri da detto materiale parcheggiato per una sosta senza limiti e tutto tace''.

Le cose però non starebbero proprio così, almeno secondo quanto sostiene il Comitato Treni Storici di Roma e del Lazio, associazione che si batte per la salvaguardia del treno storico della ferrovia Roma Nord.

''I treni in oggetto – dicono dal comitato – sono stati costruiti nel 1932 per la ferrovia Roma Civita Castellana Viterbo. Il comitato si sta adoperando per la preservazione di alcuni di questi veicoli ivi ricoverati e durante tutta la nostra attività nessuna persona ha mai menzionato ancora la presenza di amianto. Restiamo pertanto sorpresi di quanto affermato, in quanto ci poniamo le seguenti riflessioni: il materiale tipo Tibb (Tecnomasio Italiano Brown Boveri) del 1932 è stato ritirato dal servizio ordinario tra il 2007 e il 2010, l’allora Met.Ro., predecessore di Atac, ha provveduto alla decoibentazione di tutto il materiale in possesso come prescritto dalla legge, operazione conclusasi ad inizio del nuovo millennio. Facciamo presente inoltre che la presenza di amianto sui materiali Tibb del 1932 era esigua e limitata a pochi componenti dei circuiti elettrici''.

''A maggio 2017 Atac ha provveduto, con nostro profondo rammarico – spiegano –, all’alienazione di quattro elettromotrici e quattro carrozze mediante la riduzione in situ presso la stazione di Corchiano di detto materiale. L’operazione è stata condotta sotto la supervisione dell’azienda con la certezza e piena consapevolezza della non presenza di amianto sul materiale storico. Nei mesi scorsi l’Atac ha provveduto alla messa in sicurezza del materiale storico Tibb del 1932 al fine di evitare intrusioni e/o ulteriori vandalismi, atto richiesto dalle autorità. Pertanto questi interventi non hanno nulla a che fare con l’ipotetica presenza di amianto''.

''Quindi – concludono – invitiamo ad evitare di procurare inutili allarmi. Non ci troviamo più nell'Italia di fine anni '80 dove interi scali ferroviari erano presenti file di vagoni imbottiti di amianto''.






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