ANNO 14 n° 116
Vaccino sospetto, poche dosi a Viterbo
Secondo i primi accertamenti sarebbe state utilizzate solo alcune decine di fiale
30/11/2014 - 00:00

VITERBO – Alcune decine, al massimo un centinaio o poco più: sarebbero poche le dosi del vaccino antinfluenzale Fluad arrivate in provincia di Viterbo, appartenenti ai lotti sospettati di aver causato la morte di undici pazienti, due dei quali a Roma. Lo ha reso noto ieri da Pier Luigi Bartoletti, leader regionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg).

Stando ai risultati degli accertamenti eseguiti finora, Bartoletti ha rivelato che nel Lazio sono state opzionate complessivamente 271mila dosi ma quelle prese in carico dai medici sono poco meno di 60 mila. ''Quelle effettivamente iniettate – ha precisato - dovrebbero dunque essere meno di 30mila, la metà delle quali provenivano dai due lotti 'incriminati'. L’area in cui sono state utilizzate è soprattutto quella della Asl Rm A (centro storico, ma anche Tufello, Montesacro e Bufalotta, ndr), un territorio molto popoloso. Per quanto riguarda Viterbo e Rieti – ha affermato – si tratta di numeri molto più bassi: qualche centinaio di dosi ripartite tra le due province''.

Secondo il responsabile della Fimmg, i medici stanno ricevendo telefonate dai pazienti allarmati che chiedono cosa stia accadendo. ''Non abbiamo però notizie – ha puntualizzato - dei medici curanti delle due persone decedute: potrebbero essere dei colleghi non iscritti alla nostra federazione''.

L’altro fronte su cui sono impegnate le autorità sanitarie è quello delle cause scientifiche dell’accaduto: ''Sarebbe molto strano – riprende Bartoletti – che dipenda dalla composizione del vaccino, poiché in passato ne sono state somministrate tantissime, senza alcun effetto collaterale di rilievo. Si è parlato anche della cattiva conservazione delle fiale – ha aggiunto - ma da questo punto di vista siamo stati molto attenti: quest’anno abbiamo mandato non uno ma ben due alert – ha precisato-, proprio per raccomandare ai medici la corretta conservazione del farmaco e il rispetto della 'catena del freddo' dalla Asl o dalla farmacia allo studio. Per esempio - ha ricordato – abbiamo raccomandato di evitare di mettere le fiale in tasca o di lasciarlo in macchina''.

Ieri sera, nel Lazio non risultavano altri casi di pazienti con reazioni gravi. Da giovedì sera il Fluad è stato sospeso in tutto il Lazio. ''Gli effetti collaterali – ha concluso Bartoletti – si manifestano, se non proprio contemporaneità, quantomeno nell’immediatezza o comunque nella vicinanza tra la somministrazione del vaccino. L’emergenza potrebbe essere stata superata, ma la guardia deve restare alta finché non saranno stati chiariti tutti gli aspetti della vicenda''.





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