ANNO 14 n° 89
Vaccinarsi non è difficile. E più si accetta la situazione, più la situazione migliora
11/05/2021 - 07:00

di Massimiliano Morelli

 

Ci sono luoghi nel Lazio dove vaccinarsi restituisce prestigio alla sanità italiana. La “Nuvola” di Roma e l’ospedale Belcolle di Viterbo rappresentano due esempi, ma senza togliere agli altri centri, tutti hanno bene o male qualcosa di virtuoso da raccontare. Ovunque chi deve ricevere la dose viene seguito con cura, l’idea degli appuntamenti evita il rischio di file e attese snervanti, l’unico momento di attesa è quel quarto d'ora post puntura che viene chiesto al vaccinato come attesa, qualora potesse esserci qualche problema. Ma sono i numeri a far ben sperare, oltre alle attenzioni di medici, infermieri e paramedici. Sono 26,9 i milioni di dosi di vaccino distribuite in Italia, di cui oltre 23 milioni già inoculate, mentre sono oltre 7 milioni le persone che hanno finito il ciclo vaccinale. I numeri sono indicativi sulla questione, è dell’89,4% la quota di popolazione di età superiore agli 80 anni che ha ricevuto una dose di vaccino, mentre il 74,64 per cento le ha avute entrambe; ed è del 70% la quota degli italiani immunizzati che potrebbe essere già raggiunta ad agosto. L’età media dei casi nell’ultima settimana si asseta sui 41 anni, mentre è anche la quota dei ricoveri è scesa: 65 anni. I casi però segnano un aumento nella fascia 0-9 anni. Infine, 127 è il tasso di incidenza di casi ogni centomila abitanti, in calo dai 146 della scorsa settimana. Per tornare al tracciamento serve che scenda a 50.




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