VITERBO - Riceviamo e pubblichiamo dall'USB:
Molti lavoratori di Viterbo e provincia hanno partecipato questa mattina alla manifestazione-presidio organizzata dalla USB Pubblico Impiego davanti alla sede dell'Aran in Via del Corso a Roma per rivendicare, dopo 8 anni di blocco, il rinnovo contrattuale, e per l’istituzione dell'Area unica amministrativa, quale risposta allo sfruttamento dei livelli retributivi più bassi che da sempre nel pubblico impiego svolgono mansioni superiori.
Oltre 500 i lavoratori che hanno partecipato, di cui molti sono intervenuti con determinazione e rabbia rompendo il muro di silenzio sul contratto alzato da CGIL-CISL-UIL .
Tanti i cartelli e gli striscioni delle diverse delegazioni giunte a Roma da ogni parte d'Italia, nei quali sono stati citati i diversi punti critici di questo passaggio contrattuale: dall'attacco ai permessi Legge 104 alla necessità di salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori, dall'uso vessatorio dell'azione disciplinare alla netta contrarietà al welfare contrattuale e ai finanziamenti alla previdenza complementare.
Una folta delegazione di lavoratori e delegati della USB ha avuto un lungo incontro con il presidente dell'Aran, che ha dichiarato di non aver ricevuto proposte di revisione dell'ordinamento professionale da parte di CGIL-CISL-UIL. Posizioni distanti sui diversi temi, che sono rimaste tali anche alla fine del confronto. Il presidente ha garantito che nei prossimi giorni riprenderanno gli incontri al tavolo delle Funzioni Centrali e in seguito saranno aperti i tavoli degli altri contratti.
Il grande presidio di oggi ha riacceso i riflettori sul rinnovo del contratto degli oltre 3 milioni di lavoratori pubblici e la piazza ha chiesto a gran voce un piano straordinario di assunzioni nella pubblica amministrazione per salvaguardare i servizi e diminuire carichi di lavoro divenuti insopportabili.
USB ha dato appuntamento alle lavoratrici e ai lavoratori per la giornata di Sciopero Generale proclamata per il 10 novembre, per essere protagonisti della vertenza contrattuale rivendicando oltre all'incremento dello stipendio il rispetto della dignità di lavoratori.