ANNO 14 n° 116
''Unopiù: cinque anni fa i tagli, ma il costo del personale è lievitato''
Il sindaco Fabio Menicacci fornisce i numeri della crisi dell'azienda
03/10/2018 - 07:09

SORIANO NEL CIMINO - (mdl) L’obiettivo è trovare una soluzione per scongiurare i licenziamenti e ridurre il più possibile l’impatto della crisi sui lavoratori. Il tavolo di ieri mattina in prefettura è servito a porre le diverse questioni sul piatto e provare a trovare i ''correttivi'' al licenziamento di 36 lavoratori di Unopiù. Una sforcibiata che porterebbe una riduzione di un quarto all’organico attuale di 130 unità complessive. I numeri del resto lasciano poco spazio all’interpretazione.

''Cinque anni fa abbiamo vissuto lo stesso momento di crisi con un altro amministratore delegato e un’altra compagine societaria - spiega il sindaco Fabio Menicacci – all’epoca erano in prevalenza tutti fondi di investimento. Oggi sono invece i privati ad avere la maggioranza nella società per cui c’è maggiore interesse per il rilancio dell'azienda e per bilanci in attivo. Cinque anni fa sono stati fatti 26 licenziamenti ma il costo del personale a oggi è aumentato di 800mila euro. Il che significa, molto probabilmente – prosegue il sindaco - che chi ha amministrato in passato ha elargito a parità di personale stipendi più alti. Di solito si premia se l’azienda funziona non al contrario’’.

Ragionando sempre in termini di numeri Menicacci rivela che ''adesso l’azienda ha il numero di persone che aveva quando fatturava 50 milioni di euro. Quest’anno però il fatturato si è attestato intorno 25-26milioni – prosegue il primo cittadino - chiudendo con una perdita di 5-6 milioni''.

Pare che i soci siano intenzionati a conferire capitali per chiudere il bilancio in pareggio ma è certo che uno scenario del genere non può reggere a lungo.

''La situazione non è bella – aggiunge Menicacci – c'è una disponibilità dell’azienda a ragionare, a un confronto, anche se l’amministratore delegato anche questa mattina (ndr ieri per chi legge) è stato chiaro: entro il primo gennaio 2019 vuole risolvere la questione. Vuole certezza sui risparmi non solo sul personale ma anche sugli uffici periferici e sui punti vendita. Di certo l’azienda per reggere alla crisi o fattura 7-8 milioni in più o risparmia 5-6 milioni''.

Menicacci sottolinea come ''da sindaco le proposte le ho fatte. Il primo settembre con una lettera aperta ho proposto l’istituzione di un tavolo permanente sull’occupazione per la Tuscia, una sorta di monitoraggio costante su quello che succede per prevenire certe situazioni. Del tavolo farebbero parte sindacati, associazioni di categoria e le amministrazioni comunali, i politici locali, i deputati locali e consiglieri regionali''.

Il sindaco inoltre avanza una serie di suggerimenti: ''se il problema è ridurre i costi del personale e non il personale, allora qui si tratterebbe di capire – se i dipendenti sono d’accordo – cosa fare. Si potrebbe ragionare su un part-time generalizzato o se anche si andasse a un demansionamento, cosa che può essere fatta, in cui chi è un quinto livello torna a un quarto o a chi ha particolari incarichi, si diminuiscono. Con questa operazione ci sarebbe un risparmio che porterebbe certamente a comprimere il numero degli esuberi''.

Pare inoltre che la Unopiù sia disposta ad aiutare chi è prossimo alla pensione. ''Purtroppo o per fortuna – dice ancora Menicacci – l’azienda ha un parco dipendenti giovane. L’età media si aggira intorno ai 42 anni. Su 36 esuberi solo per 5 si può sull’accompagnamento alla pensione''.

Intanto ieri pomeriggio si è tenuta l’assemblea dei lavoratori.

''Venerdì – conclude il sindaco - c’è la benedizione per l’apertura della sagra della castagna. Nel mio saluto ricorderò il problema che c’è in atto. La priorità è trovare una soluzione''.

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