ANNO 14 n° 115
Unopiù - Proclamato
lo stato di agitazione
Giovedì l'incontro con il nuovo amministratore delegato Dolcino
09/10/2012 - 04:00

VITERBO - I dipendenti dell’azienda Unopiù di Soriano nel Cimino - proprietà del Fondo d’investimento Mezzanove capital, azionista di maggioranza la famiglia Bonomi - da ieri, 8 ottobre, sono ufficialmente in stato di agitazione.

La decisione è stata presa ieri mattina durante l’assemblea indetta dai dipendenti. L’azienda è intenzionata a decurtare l’eccedenza di personale, 74 dipendenti sugli attuali 200 (dopo ben 4 anni di cassa integrazione) per gli eccessivi costi. Giovedì scorso, infatti, era arrivata dall'azienda la notizia: il 19 dicembre l'arrivo agli interessati delle lettere di mobilità.

Da oggi, inoltre, decorrono i sette giorni previsti per la possibile costituzione di un tavolo istituzionale tra azienda, Prefettura, Provincia, Comune di Soriano e Viterbo finalizzato a trovare una soluzione per tutti i lavoratori. 

L’intento congiunto, istituzionale e sindacale, è finalizzato a usufruire degli ammortizzatori sociali per altri due anni per proseguire con un patto di solidarietà dei dipendenti. 

Presenti all'assemblea il sindaco Fabio Menicacci, il vice sindaco Alessandro Troili e i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil: Carlo Proietti, Fortunato Mannino ed Elvira Fatiganti.

“Unopiù per Soriano è un pezzo di storia ed economia che non vogliamo assolutamente perdere - ha esordito il sindaco Menicacci -. Qui dentro lavorano circa 50 famiglie di Soriano; la priorità, soprattutto quando si parla di posti di lavoro, è rimanere uniti senza dispersione di azioni e di intenti”.

Giovedì prossimo, 11 ottobre alle ore 18, il sindaco ha convocato una riunione con tutte le segreterie dei partiti politici locali per arrivare ad un “appoggio unico, condiviso e collaborativo. Ma, soprattutto, fattivo all’atto pratico”.

Il presidente della povincia di Viterbo Marcello Meroi ha annunciato per giovedì 11 ottobre, l'incontro con il nuovo amministratore delegato dell’azienda Unopiù, Marco Dolcino, per discutere sul futuro dei lavoratori.

In questo incontro, in accordo con le associazione di categoria, Meroi chiederà l’istituzione di un tavolo permanente per discutere e confrontarsi sulle problematiche dei lavoratori. 

“Più siamo, più possiamo fare cartello - ha dichiarato Menicacci durante l'assemblea -. La nostra disponibilità è incentrata anche sulla possibilità di ragionare in merito a un piano industriale dell’azienda. Presentiamoci al tavolo istituzionale con delle idee. Ad oggi credo che la cosa più difficile, al di là del tecnicismo e della procedura di mobilità, sia quella di capire cosa abbia in testa l’azienda. C’è necessità di chiarezza - ha aggiunto - soprattutto per tutte le persone che lavorando qui dentro e che hanno contribuito, nel corso degli anni, a rendere questa realtà così importante sul mercato. Se non si fa sistema non ha senso – ha concluso Menicacci -. Non la vedo semplice ma, ripeto, la disponibilità istituzionale c’è e noi, come amministrazione, ce la metteremo tutta. Come eravamo attivi lo scorso anno con la contrattazione delle banche, lo saremo anche ora con il piano industriale. Il diritto al lavoro non ha giacca politica”.






Facebook Twitter Rss