ANNO 14 n° 111
'Uno nessuno centomila', Enrico Lo Verso in piazza San Lorenzo
Il nuovo spettacolo dell'estate viterbese è in programma mercoledì alle 21
04/08/2020 - 15:11

VITERBO - Piazza San Lorenzo ospiterà mercoledì 5 agosto alle ore 21 la magistrale interpretazione di Enrico Lo Verso, nell'adattamento del romanzo di Luigi Pirandello 'Uno nessuno centomila', ad opera di Alessandra Pizzi, che firma anche la regia, produzione Ergo Sum, grazie alla collaborazione con Atcl, circuito multidisciplinare dello spettacolo dal vivo, finanziato dal Mibact e dalla Regione Lazio.

'Uno nessuno centomila' è uno spettacolo su l'ultimo romanzo dell'autore di Girgenti, quello che riesce a sintetizzare il pensiero dell'autore nel modo più completo. Pirandello stesso, in una lettera autobiografica, lo definisce come il romanzo 'più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita. La storia di un uomo che sceglie di mettere in discussione la propria vita, a partire da un dettaglio, minimo insignificante. Il pretesto è un appunto, un'osservazione banale che viene dall'esterno. I dubbi di un'esistenza si dipanano intorno ad un particolare fisico. Le cento maschere della quotidianità lasciano il posto alla ricerca del SÉ autentico, vero, profondo. L'ironia della scrittura rende la situazione paradossale, grottesca, accentua gli equivoci. La vita si apre come in un gioco di scatole cinesi, e nel fondo è l'essenza: abbandonare i centomila, per cercare l'uno, a volte può significare fare i conti con il nessuno. Ma forse è un prezzo che conviene pagare, pur di assaporare la vita.

«Uno, nessuno e centomila è il romanzo chiave: non in quanto apoteosi o summa del pensiero, ma quanto incipit per un'analisi introspettiva e macroscopica sulle dinamiche esistenziali, ma anche socio culturali della società. Uno, nessuno e centomila 'apre', la mente a riflessioni e a dubbi, il cuore alla ricerca della propria essenza, ma soprattutto apre alla vita, affinché scelga la forma migliore con cui rappresentare l'individuo. Ho raccolto l'eredità di questo pensiero, più per dovere che per amore per l'arte. Il dovere di chi fa questo lavoro e che è chiamato ad interpretare strumenti di conoscenza, inventando specifici e linguaggi in modo da renderli accessibili a tutti. Ecco che 'Uno nessuno centomila', nel riadattamento del testo reso in forma di monologo, che ho voluto dargli, diventa il presupposto per un teatro che 'informa', che supera la funzione dell'intrattenimento e diventa pretesto, occasione, spunto per la conoscenza. E in questo sta il dovere di un drammaturgo, nel trovare un codice per offrire al pubblico l'occasione per superare se stesso. Poco importa se il pretesto sia una sera a teatro, del resto, Pirandello stesso ci insegna che il pretesto è pur sempre una banalità. Ecco che 70 minuti sono il tempo necessario ad affondare le mani nella propria mente, ricercare come in un dejà vu, gli elementi già noti, riconoscerli e iniziare a guardarli con una luce nuova. Ecco che lo spettacolo rompe gli schemi, toccando uno dopo l'altro i conflitti di un'esistenza: il rapporto con i genitori, i dubbi sulla provenienza, il rapporto dei generi, la ricerca dell'identità e, infine, l'affermazione di sé. Ecco che il pubblico si nutre di testo, in silenzio elabora, applaude e, ogni sera, ci chiede di farlo ancora» così racconta la regista Alessandra Pizzi. L'evento rientra nell'ambito dell'Estate Viterbese organizzata dal Comune di Viterbo - assessorato alla cultura e al turismo.






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