ANNO 14 n° 115
Universitą della Tuscia
Zingaretti visita la mostra
''Tuscia Food Valley''
Allestita nel rettorato dell'Ateneo
02/07/2015 - 00:02

VITERBO - Lavorare con gli attori importanti della Regione ripaga sempre in qualità. Non c'è dubbio che le Università sono un fiore all'occhiello di un tessuto culturale produttivo che sta lavorando anche in questa grande occasione dell'Expò mettendo il meglio di se, in questo caso indagando su storia cultura, qualità, valore, del cibo in un modo che solo le Università in effetti possono fare''.

Così Nicola Zingaretti, ieri sera, in occasione della visita in anteprima alla mostra  sull'alimentazione, allestita al rettorato dell'Università della Tuscia, accompagnato dal rettore Alessandro Ruggieri, ha commentato l'iniziativa che vede tre atenei del Lazio (Tuscia, Roma Tre, e la Sapienza) insieme nel progetto scientifico realizzato in campo alimentare nel quadro delle iniziative per Expò 2015. Eccellenze scaturite dalla ricerca di alta qualità degli atenei e che pongono i prodotti agricoli del Lazio al vertice delle classifiche italiane e mondiali.

Le porte della mostra, Tuscia Food Valley, si sono aperte in anteprima proprio per Zingaretti che ha finanziato l'intero progetto. Effetti speciali anche sensoriali per un allestimento del tutto singolare curato dal professor Marco Esti dell'Università della Tuscia. ''Si tratta di una rassegna di alto valore scientifico - ha sottolineato il rettore Ruggieri - che dimostra a quali livelli siano arrivate la ricerca e le potenzialità degli atenei, soprattutto quello viterbese, che nel settore agroalimentare è un sicuro punto di riferimento mondiale. Ma in questa mostra - ha aggiunto - c'è anche il grande contributo di tanti altri dipartimenti del nostro Ateneo, a conferma che le ottime sinergie producono grandi frutti''.

Alla visita in anteprima erano presenti anche il presidente della Provincia Mauro Mazzola, il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini, i consiglieri regionali Riccardo Valentini e Daniele Sabatini, numerosi docenti e ricercatori.

Il progetto allestitivo propone sei sezioni tematiche, di cui quattro legate al processo produttivo del cibo.

Colture: che include ricerche relative alla produzione delle materie prime (la ricerca che ha fatto nascere il SunBlack, il pomodoro nero);

Trasformazione e conservazione: tecnologie e processi applicabili all’industria agroalimentare (come sensori ottici applicati al controllo della disidratazione di frutta biologica);

Consumo: l’economia, la distribuzione e l’acquisto dei prodotti alimentari, secondo il punto di vista e le scelte del consumatore;

Sicurezza e qualità: strumenti e biotecnologie capaci di migliorare la produzione e il consumo del cibo.

Inoltre, con la sezione Cultura, si racconta l’archeologia come strumento per la ricostruzione del paesaggio e dell’alimentazione antichi.

Infine la sezione Sostenibilità, che include vasti ambiti tematici, dalla modalità di recupero di scarti alimentari, ad interventi di cooperazione internazionale, al costo ecologico dei nostri consumi.

Un percorso veloce attraversa tutte le parti dell’esposizione fornendo un quadro sintetico e completo, per una visione rapida dei contenuti. Un percorso di approfondimento, caratterizzato da stazionamenti in corrispondenza dei diversi temi, permette una conoscenza dettagliata dello stato di avanzamento delle ricerche.

VITERBO – “Il teatro di Ferento non brillerà più sotto le stelle”. Questo l’incipit dell’intervento del direttivo comunale di FondAzione.

“Ci mancava anche questa: per tutti gli estimatori della cultura – prosegue la nota -, la paventata chiusura della stagione teatrale di Ferento, dopo 50 anni di stupende rappresentazioni e spettacoli di alto livello, suona come un oltraggio alla civiltà e al patrimonio intellettuale della città di Viterbo che ne ha sempre fatto un grandioso emblema, capace di catalizzare l’interesse di migliaia di spettatori”.

Dopo aver ricordato l’sos lanciato dalla direttrice artistica di Ferento Patrizia Natale, secondo la quale, quest’anno, la manifestazione non potrà contare sul contributo del comune di Viterbo e, tantomeno, sulla “generosità” della Regione Lazio, la nota di FondAzione sottolinea “gli effetti negativi non solo per la mancata apertura del festival, ma anche sul piano occupazionale, visto che saranno circa 50 persone (stipendiate) a perdere la loro attività lavorativa”.

“Il sostegno a Caffeina, l’altro evento cultura dell’estate viterbese – dice ancora la nota -, dopo il grido di aiuto degli organizzatori che invitano i viterbesi a versare l’obolo di un euro per garantire la bella manifestazione anche per gli anni a venire, sembra non praticabile per il Ferento e, allora, si fa ancora più concreto il rischio di recitare il de profundis per lo stupendo teatro sotto le stelle”.

L a mostra aprirà i battenti il prossimo venerdì, alle 18, e resterà aperta fino al 31 ottobre, dal lunedì al venerdì. 

 






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