ANNO 14 n° 89
Universitā della Tuscia contro Mibact, č battaglia davanti al Tar
Ricorso sul vincolo paesaggistico. L'Unitus: ''Ostacola la nostra attivitā''. Il ministero: ''Non cambia niente''
03/06/2020 - 06:20

VITERBO - Battaglia davanti al Tar tra Università della Tuscia e Ministero per i beni e le attività culturali sulla dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area denominata ''Dal Bullicame e Riello alle Masse di San Sisto'', nella parte che include anche zone di proprietà dell’Università degli Studi della Tuscia nell’ambito del vincolo paesaggistico.

Nei giorni scorsi il caso è stato trattato in camera di consiglio. L’Università, spiega il Tar chiede che il provvedimento venga rimosso perché ''si assoggetta a vincolo paesistico un’area molto vasta, composta di parti estremamente disomogenee, per espressa ammissione della PA, su cui già insiste un vincolo (le zone di interesse archeologico)''. Secondo l'ateneo l’ampia area in questione non ha le caratteristiche peculiari del paesaggio agrario tradizionale e ''non rappresenta un aspetto percettivo scenico e panoramico rilevante”, per cui l’assoggettamento a vincolo finirebbe per penalizzare gravemente i contrapposti interessi pubblici allo sviluppo culturale ed all’attività di ricerca scientifica condotta dall’Università ricorrente''.

Per il Ministero, invece, ''la nuova dichiarazione di notevole interesse pubblico non aggraverebbe la posizione della ricorrente che, comunque, deve sottoporre qualunque intervento sull’area in questione al previo parere della competente Soprintendenza e, pur ammettendo la sostanziale disomogeneità del territorio, afferma la necessità di estendere il vincolo a tutte le aree circostanti per assicurare la conservazione dei valori espressi dagli aspetti e caratteri peculiari del territorio considerato nella sua unitarietà in quanto lo stralcio dell’area di proprietà dell’Università degli Studi della Tuscia comporterebbero una destrutturazione dell’area ed una sottrazione non coerente con gli obiettivi conservativi prefissati creando un fattore di discontinuità e pregiudizio per la conservazione e valorizzazione del territorio''.

L’udienza è stata rinviata al 27 ottobre. Nel frattempo le parti dovranno fornire al Tar altra documentazione sull’area.






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