ANNO 14 n° 117
Undicimila reati nella Tuscia nel 2011
La provincia al 65° posto nella graduatoria nazionale della criminalità
20/08/2012 - 16:25

La Tuscia consolida la sua fama di provincia relativamente sicura dal punto di vista della criminalità. Nel 2011, stando alla classifica stilata dal “Sole 24 Ore”, si colloca al 65° posto in Italia per numero di reati commessi, facendo registrare 3.510 casi ogni 100mila abitanti. Il numero complessivo dei delitti resta comunque elevato: 11.241.

I dati si riferiscono ai reati denunciati dalle forze dell’ordine all’autorità giudiziaria. Quindi non tengono conto dei reati, soprattutto quelli predatori che, secondo gli esperiti, in varie occasioni non vengono denunciati da chi li subisce.

I furti in appartamento, uno dei reati che crea maggiore allarme sociale, nel Viterbese, durante il 2011, sono stati 821, cioè 256,3 ogni 100mila abitanti, con una variazione del 21,1% rispetto al 2010. In questa sub-graduatoria, la Tuscia si colloca in una sorta di limbo: non è infatti né tra le 15 province italiane che hanno subito il maggior incremento di casi né tra le 15 che hanno fatto registrare il calo maggiore.

Va inoltre sottolineato che la Tuscia, al contrario di altre province di analoghe dimensioni, non compare nei primi dieci posti in graduatoria per quanto riguarda i delitti più di “moda”, come i furti in casa, i furti delle autovetture, i borseggi, le truffe e le frodi informatiche, le rapine e gli scippi.

Nel Lazio, tuttavia, fanno meglio sia Rieti con il suo 92° posto (-2.918 reati) che Frosinone, 93° piazza (-2.820).

Roma, invece, con 6.138 reati ogni 100mila abitanti, si colloca al 5° posto, quindi nella “top ten” per quanto riguarda furti di auto, borseggi, rapine, frodi e truffe informatiche. Tutti reati in aumento rispetto al 2010. In cifre, nella Capitale, nell’anno preso in considerazione dallo studio, i reati hanno subito un’impennata di 257.434 casi (+8% rispetto al 2010).

Male anche Latina, che si classifica al 23° posto a livello nazionale. La performance negativa di Latina è dovuta soprattutto alle truffe e frodi informatiche, con 203,9 denunce presentate ogni 100mila abitanti, per un totale di 1.133 casi e un incremento del 26,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

A livello nazionale, nel 2011, i reati denunciati sono stati circa 2,76 milioni contro i 2,62 milioni dell’anno precedente. Si è così interrotto un trend positivo iniziato nel 2007 che, per tre anni consecutivi, aveva visto diminuire i delitti contro il patrimonio e contro le persone. Secondo gli esperti del ministero degli Interni, il fenomeno sarebbe direttamente collegato con la crisi economica in atto. La controprova, a loro dire, sarebbe data dall’aumento esponenziale dei reati predatori, soprattutto nelle grandi aree metropolitane, dove il supporto delle famiglie è considerevolmente inferiore a quello delle piccole o medie realtà territoriali.






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