ANNO 14 n° 109
Un'app potrebbe aver registrato l'incontro tra Fedeli e il suo assassino
Si scava nel telefono del 23enne Michael Aaron Pang: al vaglio il traduttore simultaneo
14/01/2020 - 06:51

VITERBO – (b.b.) Una app per ricostruire gli ultimi istanti di vita di Norveo Fedeli, il commerciante 74enne ucciso lo scorso 3 maggio all’interno della sua boutique in via San Luca. Quella stessa app di traduzione simultanea che Michael Aaron Pang, il 23enne coreano reo confesso dell’omicidio, aveva installato sul suo cellulare, appena arrivato in Italia.

''Quando si è trasferito nella Tuscia, non conosceva la nostra lingua, ecco perché aveva scaricato e installato sul suo cellulare una app di traduzione dall’inglese e dall’italiano: serviva per capire gli altri e per farsi comprendere - ha spiegato ieri mattina alla Corte d’Assise, l’avvocato Remigio Sicilia, affiancato dal collega Giampiero Crescenzi – è possibile che ci siano ancora salvate in memoria le ultime traduzioni effettuate dall’applicazion''’. E che ci sia dunque, come spera la difesa del 23enne, anche la conversazione con Fedeli, avvenuta all’interno della boutique pochi istanti prima del suo omicidio. Una conversazione che, stando alla ricostruzione del 23enne, avrebbe avuto i tratti di una violenta lite in cui gli animi si sarebbero immediatamente infuocati: il giovane Pang, in manette dal 4 maggio, ha da sempre sostenuto di essere stato aggredito per primo da Fedeli e di aver reagito per difendersi.

A supporto di questa ricostruzione, i suoi avvocati ieri mattina hanno anche depositato delle foto, scattate immediatamente dopo l’arresto, in cui sarebbero evidenti dei graffi sullo sterno del 23enne e dei tagli sulle dita.

''Occorre capire la natura di quelle lesioni – ha spiegato l’avvocato Remigio Sicilia – i graffi sul petto sono stati sicuramente procurati da una persona che si trovava alle sue spalle''. Mentre le ferite sulle dita e sui polpastrelli, che giuridicamente sono definiti ''tagli da difesa'', sarebbero state procurate da un piccolo coltellino. Forse lo stesso che era attaccato al portachiavi di Fedeli e di cui poi sarebbe stato trovato in possesso Pang.

La Corte ha dunque disposto che vengano svolte due consulenze tecniche: una medico-legale per esaminare le ferite sul corpo del 23enne e l’altra informatica che tenti di estrapolare quanti più dati possibili dal cellulare di Pang.

Intanto dalla prossima udienza del 28 gennaio il processo a suo carico entrerà nel vivo, con i primi testimoni dell’accusa. Si proseguirà poi il 31 marzo, il 28 aprile, il 26 maggio e il 30 giugno.





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