ANNO 14 n° 114
Una parata di star
della musica a Pasqua
per il Tuscia in Jazz
19/04/2014 - 14:59

Con i concerti del 20 e 21 aprile si chiuderà questa cinque giorni di seminari e concerti nella città dei Papi che ha visto arrivare da tutta Italia ed Europa centinaia di giovani a studiare e suonare jazz nelle medievali mura di Viterbo, organizzata dal Tuscia in Jazz Festival. Tanti grandi nomi in cartellone per le giornate di domenica e lunedì di Pasqua nel capoluogo della Tuscia. Fabrizio Bosso, Peppe Servillo, Aaron Goldberg, Javier Girotto, Rosario Giuliani, Enzo Pietropaoli, Aldo Bassi, Elisabetta Antonini, Alberto Marsico e Riccardo Arrighini saranno i protagonisti di queste ultime due giornate del festival.  Si partirà domenica alle ore 18 con un incontro aperitivo, curato dall’Enoteca Provinciale, alla Sala degli Anselmi in via Saffi con Ruben Rogers e Eric Harland che parleranno della loro storia musicale e racconteranno delle grandi sezione ritmiche che hanno fatto la storia del jazz. Alle 19 invece un grande evento alla Chiesa degli Almadiani in piazza dei Caduti con un concerto in duo di Aaron Goldberg al pianoforte e Rosario Giuliani al sassofono. Alle 21.45 al Teatro San Leonardo sarà il momento di “Birth of the Cool” un omaggio all’omonimo disco che tra il 1949 e il 1950 aprì le porte alla corrente jazzistica definita “cool jazz” di Miles Davis,  il grande compositore e trombettista statunitense jazz (1926 – 1991), considerato uno dei più influenti, innovativi ed originali musicisti di tutti i tempi è quello che suoneranno domenica sera a Viterbo al Teatro San Leonardo Fabrizio Bosso e l’Enrico Mianulli Cool Jazz Orchestra. Per l’occasione e per riprodurre le sonorità del tempo, l’ensemble utilizzerà strumenti dell’epoca e promette che farà rivivere le sonorità del tempo del capolavoro che lanciò Miles Davis, Gil Evans, Gerry Mulligan, Lee Konitz e John Lewis. EMCJO composta da: Luca Rizzo sax contralto, Maurizio leoni sax baritono, Davide di pasquale trombone, Simone Graziani corno, Agostino Marzoli tuba, Stefano angeli piano, Dario Panza batteria e Enrico Mianulli contrabbasso e direzione. Nasce dalla ricerca e studio fatta dal contrabbassista Viterbese Enrico Mianulli negli ultimi due anni su questo capolavoro della storia della musica. Enrico ha scritto e arrangiato le parti dell’orchestra e scelto i musicisti dell’ensemble prendendoli anche dalla musica classica per ottenendo un risultato straordinario. In più per l’occasione al Tuscia in jazz l’EMCJO avrà l’onore di ospitare Fabrizio Bosso, uno dei più grandi talenti della tromba in Italia, che ha saputo uscire dall’ambito del jazz, facendosi conoscere anche al grande pubblico con importanti collaborazioni: Sergio Cammariere, Mario Biondi (“The Handful of Soul” era suonato dagli High Five), Nicola Conte. Tecnicamente impeccabile, ciò che più colpisce di Fabrizio è la creazione di una grafia personale, in cui il colore e la dinamica del suono non sono mai scontati, il senso dello swing è spinto agli eccessi, la tensione creativa è costante anche nell’interpretazione di standard. Lunedi 21 aprile si partirà addirittura la mattina con un concerto alle ore 11 al Museo della Ceramica in via Cavour con Elisabetta Antonini alla voce e Alberto Marsico all’hammond (da non perdere). Alle 18 si ritorna alla Sala Anselmi con l’omaggio alla musica del 900 italiana di Riccardo Arrighini al piano e Aldo Bassi alla tromba. Alle 19 alla Sala degli Almadiani il primo dei due grandi concerti finali del festival, Enzo Pietropaoli e Adriano Viterbini presenteranno il loro disco 'Streetmates'.Alle 21.45 al Teatro San Leonardo si chiuderà il Tuscia in Jazz Spring Festival con Peppe Servillo in trio con i due argentini Javier Girotto al sassofono e Natalio Mangalavite al piano forte. Servillo presenterà il suo disco Fútbol dedicato al mondo del calcio quello vero fatto di sudore e passione. Peppe Servillo, voce e anima degli Avion Travel, racconta come è nato questo progetto del trio. 'Dopo il primo cd siamo rimasti in contatto e, condividendo una passione comune, abbiamo scelto di fare un disco a tema, usando i racconti di Soriano come stimolo per lunghe chiacchierate sul calcio. Poi abbiamo cominciato a scrivere i primi brani che hanno fatto da basi e fondamenta del cd'. Servillo sottolinea come i racconti di Fútbol siano stati solo una suggestione nella creazione dei brani. 'I testi sono tutti originali, ispirati a Soriano e al suo modo di scrivere storie di calcio che raccontano la vita e altre cose'. La scelta di miscelare italiano e spagnolo è dovuta alla lingua d'origine dello scrittore e di due degli autori, Girotto e Mangalavite, entrambi argentini. 'E' venuta spontanea ma è stata voluta anche per richiamare l'atmosfera di quel mondo, guardando quel calcio degli anni 50 quasi con nostalgia, senza per questo criticare il calcio dei nostri giorni'.







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