ANNO 14 n° 109
Una folla immensa per salutare Marco
Commozione ai funerali del 27enne morto durante un torneo di beach volley
30/07/2016 - 18:42

TARQUINIA – Una folla immensa. Occhi lucidi, gonfi di lacrime. C’è chi tiene in mano un fazzoletto, chi invece preferisce nascondersi dietro le lenti scure degli occhiali da sole. Nessuno ha voglia di dire nulla: non ci sarebbero parole per esprimere il dolore e l’incredulità nel dover dire addio ad un figlio, un fratello, un amico.

Tutti sono in silenzio, sconvolti, ma nessuno è voluto mancare per dare l’ultimo saluto a Marco Perugini, il 27enne morto giovedì scorso, durante una partita di beach volley a Soriano nel Cimino. Un malore improvviso se l’è portato via e ora rimangono solo sgomento, incredulità e commozione.

Il piazzale di fronte alla chiesa di Santa Lucia Filippini è gremito. Famigliari, parenti, amici e conoscenti. Si abbracciano cercando di farsi forza l’uno con l’altro. Si tengono stretti le mani.

Ci sono i suoi amici d’infanzia, i compagni di scuola di Tarquinia, dove Marco è nato e cresciuto. I colleghi dell’università della Tuscia. I suoi compagni di squadra, l’asd Bolsena Volley, in cui giocava come schiacciatore, nella sua maglia numero 17. Sono tutti presenti con la loro divisa gialla.

Il feretro arriva in chiesa alle 16. Il caldo è opprimente, quasi insopportabile, tanto da sfar svenire la zia del ragazzo, seduta nei primi banchi e soccorsa immediatamente dai sanitari del 118. 

Ad officiare la cerimonia Don Augusto: parole toccanti e strazianti, che hanno commosso l'intera comunità tarquiniese.

''La vita ci pone di fronte a prove difficile, che nessuno dovrebbe mai affrontare. Ma non dobbiamo disperare: Marco non è qui con noi fisicamente, ma sarà sempre vivo nei nostri ricordi. Dentro di noi – ha spiegato don Augusto nella sua omelia – e fino a che il suo sorriso e la sua bontà ci accompagneranno, lui non morirà. Non è importante la durata di questa vita, ma l'uso che se na fa. Marco ha donato e ricevuto tanto amore.''.

Un applauso scrosciante accompagna l’uscita del feretro dalla chiesa. Fortissimo. A rompere il silenzio gelido della piazza. Qualcuno guarda il cielo e tira un bacio, nella speranza che possa arrivare fino a lassù.





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