ANNO 14 n° 109
''Una cooperativa per le ex Terme Inps''
Idea lanciata da Solidarietā Cittadina al funerale delle sorgenti Gigliola e Uliveto
30/01/2016 - 11:49

di Roberto Pomi

VITERBO – La costituzione di una cooperativa, ad azionariato sociale, per candidarsi alla gestione delle ex Terme Inps. Questa la notizia venuta fuori stamattina al funerale delle sorgenti Gigliola e Uliveto, organizzato dalle associazioni Solidarietà Cittadina, Piazza Democratica ed Ex Lavoratori delle Terme.

Le stesse hanno annunciato la nascita del Comitato Termalismo Viterbese, come avevamo anticipato questa mattina. Sono le 11,15 quando dagli altoparlanti istallati sul tettino della macchina di Franco Marinelli riecheggiano i suoni delle campane a morto. Una ventina di persone presenziano. Vengono officiati, a 22 anni di distanza, i funerali delle sorgenti che per decenni hanno dato linfa alle gloriose Terme dei Lavoratori. Oggi è tutto un rudere, un luogo sconosciuto e rimosso dall’immaginario dei viterbesi.

''Questa è la cosa più grave. In maniera voluta si è cercato di fare scomparire dalla testa dei cittadini che oltre a questi cancelli ci sono sette ettari di bene pubblico e che tutto ciò può essere tradotto in posti di lavoro. E’ il silenzio, è questa rimozione la colpa più grave. Il non spendere una parola per lunghi anni da quando nel 1993 tutto venne mandato alla malora un bene di tutti i viterbesi'', è il discorso di Andrea Cutigni. Lo stesso lancia un appello a Palazzo dei Priori: ''Metteteci in condizioni di entrare in questo luogo, con i giornalisti e di raccontare alla città cosa sono e come sono ridotte le ex Terme Inps''.

E’ invece Daniele Cario ad annunciare l’avvio dei lavori per la nascita di una cooperativa di gestione della struttura termale. Marinelli torna a rivolgere interrogativi agli amministratori comunali: ''Perché non è stato ancora fatto il bando per l’assegnazione della struttura? Prima si diceva che non c’erano imprenditori, poi siamo venuti a sapere che c’è un project financing. E’ ora di fare chiarezza e di uscire dallo stallo''.

A Giovanni Faperdue il ruolo del discorso di commiato delle sorgenti. Le ricorda, prima della notte del 22 gennaio 1993, quando davano acqua. ''Oggi non c’è più una goccia, sono praticamente scomparse. All’origine del tutto il perforamento del Pozzetto, che approvvigiona le Terme dei Papi. Prima dava 4,5 litri al secondo di acqua, poi ha iniziato a erogarne 25. Di fatto da quella notte le Terme Inps sono rimaste a secco, anche se – come dimostrato da una verifica fatta dal professor Vincenzo Piscopo – basta chiudere la saracinesca del Pozzetto e magicamente Gigliola e Uliveto tornano in vita”. C’è poi un altro aspetto, continua Faperdue, da chiarire: “Mi risulta che oggi l’erogazione del Pozzetto sia scesa da 25 litri al secondo a 17. Sarebbe il caso di controllare per capire cosa è accaduto''.

L’intrigata vicenda delle ex Terme Inps continua, in attesa che da Palazzo dei Priori venga individuata una strada percorribile.





Facebook Twitter Rss