ANNO 14 n° 114
Una biografia in ricordo
del poliziotto artista
Giuseppe Dosi
23/11/2015 - 13:56

VITERBO - Il 18 novembre scorso presso la scuola superiore di polizia è stato presentato il libro per Giuseppe Dosi, il poliziotto artista che inventò ''l’Interpol italiana'' a cura del primo dirigente della polizia di Stato, dott. Raffaele Camposano, dedicato alla biografia proprio di Dosi.

Giuseppe Dosi nacque a Roma il 18 dicembre 1891. Tentò giovanissimo la strada dell’Arte, avvicinandosi al mondo del teatro, prima come attore e poi come sceneggiatore. Nel 1912 fu assunto come alunno delegato di polizia di stato, ottenendo ben presto importanti incarichi anche in ambito internazionale.

Per le sue doti di detective e per la sua proverbiale abilità nei travestimenti (ideò il cd. fregolismo detectivistico), fu incaricato di seguire molte indagini tra cui quelle riguardanti gli efferati delitti di alcune bambine, avvenuti a Roma tra il 1924 ed il 1927, dei quali fu accusato ingiustamente Gino Girolimoni.

Convinto assertore dell’innocenza di quest’ultimo, Dosi si ostinò a cercare altrove il vero colpevole, indisponendo i suoi superiori e provocando l’ostilità dei vertici del regime. Trasferito fuori Roma, fu per un periodo sospeso. Considerato un soggetto pericoloso, fu dispensato dal servizio, arrestato e rinchiuso nel Carcere di Regina Coeli per poi essere recluso, fino al 1941, nel Manicomio Criminale di S. Maria della Pietà di Roma.

Dopo la liberazione di Roma del 4 giugno del 1944, su sua iniziativa, recuperò dalle fiamme ciò che restava dell’archivio della prigione delle SS di via Tasso, mettendolo a disposizione del Comando Alleato.

Assunto come Special investigator nel Counter Intelligence Corp (Cic), sarà il testimone d’accusa in molti dei processi per crimini di guerra commessi dai nazifascisti durante l’occupazione della Capitale. Nel 1946 fu decorato della Medal of Freedom. Reintegrato nell’Amministrazione della polizia di stato, fu nominato direttore dell’ufficio centrale di polizia criminale internazionale che nel novembre del 1946 aderì alla commission international de police Criminal/International Criminal Police Commission. A Dosi si deve l’ideazione della sigla telegrafica Interpol. Come Direttore della Interpol italiana si occupò di numerose problematiche di polizia internazionale.

Di alcune di esse si fece portavoce anche come rappresentante dell’Italia all’ONU.

Nell’ottobre 1954 gli fu affidata l’organizzazione a Roma della XXIII Assemblea Generale dell’Interpol cui parteciparono 55 delegazioni di Polizia estere.

Nel febbraio del 1956 fu posto in congedo da Questore per raggiunti limiti di età. Infaticabile

Anche dopo il collocamento a riposo, si occupò di investigazioni, fondando la Dosi Inchieste speciali. E’ deceduto nel 1981.

Il libro sarà scaricabile dalle prossime  settimane dal sito www.poliziadistato.it






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