ANNO 14 n° 109
''Un soggetto oppositivo, agitato, con perdita di contatto con l’esterno…''
Morta e nascosta nel congelatore, il professor Traverso traccia il profilo di Ivo Bramante, assolto perché incapace di intendere e di volere
22/01/2019 - 05:46

VITERBO – (b.b.) ''Ivo Bramante è un soggetto oppositivo, agitato, con perdita di coscienza e di contatto con l’esterno. Rifiuta spesso le cure e i medicinali. È impossibile stabilire con certezza se una persona nel suo stato potesse prendersi carico della salute della sorella''.

È il professore Giovanni Battista Traverso a tracciare in aula il profilo psicologico di Ivo Bramante, assolto ieri dalle accuse di abbandono di incapace aggravato dalla morte, occultamento di cadavere e di truffa ai danni dello stato.

Secondo la ricostruzione iniziale della Procura, Bramante, rappresentato in aula dagli avvocati Matteo Moriggi e Marco Marcucci, avrebbe lasciato morire di stenti la sorella Rossana e avrebbe nascosto il corpo nel congelatore per continuare a percepirne indebitamente la pensione. Ma a spazzare via questo pesantissimo quadro accusatorio a suo carico, è arrivata la perizia del professor Traverso, nominato e incaricato dal tribunale, secondo il quale l’uomo sarebbe totalmente incapace di intendere e di volere. Ora, così come al momento della morte della sorella 79enne e dell’occultamento del suo cadavere, ritrovato nel febbraio del 2016.

''Bramante è affetto da demenza, da decadimento della corteccia cerebrale, da perdita di memoria a breve termine, da disturbo della personalità – ha sottolineato il professore – un quadro già molto critico di suo, a cui vanno aggiunte numerose altre patologie, tra cui il diabete e il morbo di Parkinson, che lo rendono un soggetto estremamente restio a ricevere cure, oppositivo e vittima di stati soporosi che gli fanno perdere il contatto con la realtà. Per questo non è possibile affermare con estrema certezza che fosse in sé e cosciente al momento dei fatti che gli venivano contestati''.

Tre sono stati gli incontri avvenuti tra il professore e l’ex imputato, durante i quali l’85enne sarebbe stato sottoposto ad una batteria di test neuropsichiatrici.

''E’ impossibile che la sua situazione migliori: ha delle enormi lacune nei ricordi, che non riguardano solamente la convivenza con sua sorella, ma tutta la sua passata quotidianità. Non ricorda dove viveva, non ricorda gran parte della sua famiglia''.

Ora ospite all’interno della struttura di Villa Rosa, dal 2015 avrebbe iniziato una lunga serie di ricoveri tra Belcolle e case di cura a lunga degenza: ''Dal luglio del 2015 non è più uscito dal circuito sanitario: il suo deterioramento mentale – conclude il professore - è stato ancora più accentuato dagli scompensi metabolici di cui soffre, indotti dal rifiuto delle terapie''.





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