ANNO 14 n° 115
''Un sindaco come Vassallo anche per Viterbo''
Talotta (FondAzione) vorrebbe il rilancio attraverso la legalitą come a Pollica
09/02/2016 - 12:31

Riceviamo e pubblichiamo:

Ieri, in prima serata, la Rai ha trasmesso la fiction ''Il sindaco pescatore'', magistralmente interpretata da Sergio Castellitto, che ci ha raccontato la storia di Angelo Vassallo, il primo cittadino del Comune di Pollica, nel Cilento che, prima di essere ucciso barbaramente sei anni fa, forse su mandato camorristico, si era distinto per l’onestà, il coraggio e per l’ammirevole senso civico dimostrati durante i tre mandati a lui conferiti.

Così, coloro che hanno seguito la vita di questo carismatico sindaco e la sua capacità di ascolto verso le esigenze dei concittadini, hanno potuto apprezzare le tante ed importanti iniziative assunte dallo stesso Vassallo per la tutela dell’ambiente, per i sani regimi alimentari, per la legalità e per il turismo, con una vera e propria rivoluzione che ha trasformato un villaggio di pescatori in un’oasi di benessere frequentata ogni estate da più di 20 mila turisti.

Lo straordinario spirito libero del sindaco Angelo Vassallo, diventato un ''eroe civile'' per il funesto epilogo della sua vita spesa al servizio del bene comune, di certo, ha generato più di una emozione in quelle persone che hanno visto il film e che, da sempre, desiderano una diversa gestione della propria città, del proprio paese, attraverso l’attenta partecipazione dei politici e degli amministratori che dovrebbero assicurare quanto di meglio c’è da mettere in campo per la tranquillità ed il benessere della comunità.

Per quanto sta accadendo ormai da diversi mesi nel nostro Comune, non nascondiamo delusione e rammarico, come cittadini di Viterbo, pensando alle belle cose realizzate nel paesino di Pollica, riportato all’antico splendore attraverso la politica della legalità e di tutela dell’Ambiente, volute tenacemente dal sindaco Vassallo, mentre la nostra città appare sempre più impantanata in una crisi politica gestita esclusivamente per salvaguardare posizioni di partito e poteri più o meno occulti.

Ed ecco che la storica''“Città dei Papi'' continuerà ad essere fanalino di coda della Regione Lazio, dove nemmeno il Giubileo riuscirà a portare un minimo di vantaggio per migliorare o sviluppare questioni come la Sanità, la viabilità, il turismo, i trasporti, ormai certi come siamo che Viterbo sarà sempre fagocitata da Roma e dal suo potere accentratore; tanto per fare un esempio,  l’ultima ''perla'' confezionata a nostro svantaggio, è quella del “concorso unico per i precari della Sanità” che metterà in seria difficoltà i dipendenti in servizio nelle strutture assistenziali viterbesi.

A questo punto, auspichiamo non solo un’iniziativa popolare per rinnovare quanto prima il consiglio comunale della città ma, anche e soprattutto, una diversa territorialità regionale che non sia più il Lazio, ma l’Umbria o la Toscana, una valida operazione, del resto, già proposta da alcuni deputati che consentirà una diversa e più efficace gestione della Cosa Pubblica per Viterbo e la sua Provincia, finalmente lontane dall’egemonia della Capitale d’Italia.

Roberto Talotta
direttivo comunale di FondAzione 






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