ANNO 14 n° 88
Su Viterbopost.it
Un pomeriggio
con Dino Mito (Zoff)
Nell'ambito di Panorama d'Italia
24/10/2014 - 02:01

VITERBO - Panorama d'Italia: la faccia rotonda, da gattone. Le rughe, che non sono di vecchiaia, ma d'esperienza. Gli occhiali cerchiati. I gesti con le mani. Il modo di parlare, che diventa una cantilena, a volte s'inceppa, con l'accento friulano che s'è annacquato, ma non perduto. Essere Dino Zoff, esserlo oggi, nella sala del Conclave di Palazzo papale (per l'appuntamento-intervista con Marco Cherubini, giornalista di Sportmediaset) come esserlo stato allora. A Mariano del Friuli - dove nacque 72 anni fa - e poi a Mantova, dove conobbe la moglie Anna, e quindi a Napoli e a Torino, in Spagna in quell'anno mondiale che dovrebbe essere, se la memoria non tradisce, verso il 1982; esserlo a Roma, da allenatore e poi da presidente daa Lazio. E ancora: essere Dino Zoff tra i pali, il più forte portiere del calcio moderno. Essere Dino Zoff, non un mito, perché detesta essere definito così, ma almeno un panorama italiano. E un esempio.
Il libro che è venuto a presentare si intitola Dura solo un attimo, la gloria. 'L'ho scritto per i miei nipoti, Dino e Clara, perché mi farebbe piacere che un giorno sappiano chi è stato loro nonno. La vita è tutto un ricordo, certo quando si invecchia i ricordi aumentano e la mia vita è piena di immagini, di luoghi, di persone che ho conosciuto giocando al calcio. E col tempo anche i ricordi meno piacevoli si leggono in modo diverso'. Vediamoli, allora, questi ricordi.

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