Partiamo dalla musica: nel 2017 gli Stati Uniti sono cresciuti, per il secondo anno consecutivo, con gli abbonamenti streaming a farla da padrone. Nel 2017 sono stati oltre trecento miliardi gli stream. Un’industria, quella discografica, frastornata dalla rivoluzione di Napster e poi del p2p e che sembrava destinata a scomparire davanti alla disintermediazione e al consumo free ma che ha saputo reinventarsi e rinascere dalle proprie ceneri.

Oltre alla musica, un altro settore dove lo streaming se la comanda è lo sport e in particolare il calcio. Non c'è partita che sia di un certo rilievo che non abbia più la sua diretta streaming.

Per non parlare delle piattaforme video specializzate sui contenuti, una su tutte Netflix. Che sin dai suoi albori ha capito che la comodità è tutt'uno con l'intrattenimento. Ai tempi di Blockbuster, Netflix le videocassette te le faceva ricevere direttamente a casa. Oggi, film e serie te le recapita dritto dritto davanti al divano.

Ma parlando sempre di intrattenimento, non si può non citare anche il mondo dei giochi. Online, infatti, viene usata la tecnologia dello streaming anche per giocare nei casinò. Si chiamano live casinò, e sono delle tipologie di giochi che collegano il dispositivo dell’utente direttamente con il tavolo verde di un casinò. In questo modo il giocatore può eseguire le sue puntate su un tavolo “reale” ed essere servito da un croupier in carne ed ossa. Chi ama giocare ed ha una passione per il tavolo verde, trova una marea di proposte che spaziano dalla roulette al blackjack al baccarà.

Streaming sui social, streaming su You Tube, streaming semplicemente usando il cellulare.

Dalla politica alle iniziative civili, dalle proteste alle campagne marketing in stile “guerrilla”, non c'è settore ormai in cui tra i vari media non sia stato utilizzato anche lo streaming.

E allora, buon stream a tutti.