ANNO 14 n° 116
Un flash mob contro
la violenza sulle donne
Ieri a Vetralla l'iniziativa dell'associazione Fight for love
26/11/2015 - 11:12

VETRALLA - Ieri alle 16.30 presso la Villa Giardino di Vetralla si è svolto all'aperto tra coreografie, musiche e letture il Flash Mob contro la violenza sulle Donne, organizzato dall'Associazione Fight for Love di Viterbo in collaborazione con l'AICS e l'Associazione Active Space.

'Un'emozione grandissima, una partecipazione che è andata oltre ogni mia aspettativa. Sono stati migliaia i messaggi scambiati tra i partecipanti ed era bello vedere gente che andava e veniva di continuo', dichiara con entusiasmo Valentina Sposetti, presidente dell'Associazione Fight for Love fondata dalla stessa proprio per dire basta alla violenza sulle donne. Il Flash Mob, organizzato proprio in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ha visto la partecipazione in prima persona di Raimondo Chiricozzi, presidente AICS Viterbo, le titolari della palestra Active Space Federica Chiricozzi e Daniela Oroni con le loro coreografe, Cinzia Scoth, Jada Gubinelli Daria Ciambola, Daniela Gandrabur e Irene Corsi, l’attrice Francesca Spurio per le letture delle poesie, l’artista Sonia Caccia per lo spettacolo con il fuoco, l’Associazione Vetralla Cinque Stelle, il sindacato USB Viterbo, il gruppo cantautorale Costa Volpara e, naturalmente, l’Associazione Fight for Love e i suoi componenti, Valentina Sposetti, Erica de Angelis, Simona Moretti, Luca Paolocci e Dimitri Pizzati.

Il tutto si è svolto con un ritmo veloce e ben cadenzato, come vuole l'essenza stessa del Flash Mob, ma senza mai perdere di vista l'obiettivo principale: sensibilizzare l'opinione pubblica, soprattutto i giovani, sul problema della violenza e dei casi di femminicidio e urlare a gran voce al mondo la voglia di conquistare pari opportunità e il rispetto dei diritti umani e civili.

La coreografia e gli abiti indossati dai circa 70 ballerini erano ricchi di simbolologia: uomini bendati e donne imbavagliate che rappresentavano la codardia di chi fa finta di non vedere e le difficoltà della denuncia.

Valentina Sposetti spiega che le bende hanno un significato ben preciso 'le donne, imbavagliate, rappresentano tutte coloro che, per paura, tengono le loro esperienze di violenza senza denunciarle alle autorità; i maschi, bendati, stanno a rappresentare gli uomini codardi che guardano ma non vogliono vedere, cosa che ormai fa anche la società moderna riguardo i femminicidi e i soprusi verso le donne. La società preferisce indirizzare una donna a difendersi dallo stupro, piuttosto che insegnare agli uomini di non stuprare le donne'.

Il gruppo Fight for Love ringrazia tutti i partecipanti, le associazioni presenti e Sbob tv per le riprese video.

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