ANNO 14 n° 115
Un complice dei banditi dentro la banca
Qualcuno, dall'interno, avrebbe aperto la porta secondaria da cui sono entrati
15/12/2014 - 22:27

VITERBO - Con tutta probabilità, i quattro banditi che ieri pomeriggio, intorno alle 16,30, hanno rapinato il Monte dei Paschi di Siena in via del Corso, avevano un complice all'interno della banca. Potrebbe essere stato il complice, probabilmente entrato come un semplice cliente, ad aver aperto, o ad aver fatto aprire con la forza, l'ingresso secondario, che si affaccia su via delle Rimessa, da cui hanno fatto irruzione i banditi a volto coperto e armati di pistola.

Al momento dell'ingresso dei rapinatori la banca era chiusa, dentro erano rimasti solo un paio di clienti ancora in coda per compiere le loro operazioni. E' possibile che il complice sia entrato pochi minuti prima dell'orario di chiusura proprio per trovarsi all'interno della banca quando nessun altro cliente sarebbe potuto entrare.

Stando ad alcune voci raccolte nell'imminenza della rapina, non confermate dagli investigatori, l'uomo all'interno, pistola in pugno, avrebbe costretto l'addetto alla vigilanza o uno degli impiegati ad aprire la porta secondaria, consentendo così l'irruzione dei suoi complici che attendevano in fondo allo stretto passaggio cui si accede da via Della Rimessa, il cui cancello, sempre secondo le testimonianze, essendo usato come possibile uscita di sicurezza, sarebbe aperto finché non vengono abbassate le saracinesche della banca su via del Corso.

Gli uomini della Mobile hanno interrogato a lungo tutti gli impiegati e i clienti che si trovavano nell'istituto di credito, che sono stati immobilizzati dai banditi con le fascette da elettricista e fatti sedere sul pavimento. Stando ai loro racconti, i banditi si sarebbero espressi con un forte accento campano.

Subito dopo aver arraffato il contenuto della cassa, tra i trentotto e i quarantamila euro, si sono dileguati attraverso il passaggio secondario da cui erano entrati. Durante la futa, uno di loro ha perso o abbandonato una pistola giocattolo. Infine hanno continuato la fuga dirigendosi a piedi verso il Sacrario dove, probabilmente, avevano a disposizione uno o più mezzi per proseguire la fuga.

Inutili, finora, le ricerche dei malviventi da parte delle forze dell'ordine. I posti di blocco subito istituiti su tutte le principali vie di fuga dalla città e i controlli passo a passo nel centro storico non hanno avuto esito. Per risalire ai banditi gli investigatori hanno a disposizione le eventuali tracce lasciate nella banca e i filmati delle telecamere di sicurezza interne.

Insomma, è stato un colpo organizzato nei minimi particolari, probabilmente opera di una banda specializzata in ''trasferta'' a Viterbo.





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