ANNO 14 n° 115
''Un calendario venatorio penalizzante''
La denuncia del cavalier Pietro Casasole
30/08/2016 - 10:30

ACQUAPENDENTE - ''Esprimo il mio rammarico'', sottolinea il cavaliere Pietro Casasole, coordinatore provinciale dell'associazione caccia sviluppo territorio della sezione di Acquapendente, in una nota informativa apertamente critica in merito alla redazione del calendario venatorio, ''per le penalizzazioni a cui sarà sottoposto il mondo venatorio da un calendario realizzato dalla regione Lazio assessorato regionale all’agricoltura caccia e pesca e dai dirigenti di tale servizio, dai responsabili del comitato tecnico regionale e tecnici provinciali, dai presidenti delle Atc delle varie ex provincie, dai responsabili di tutte le associazioni venatorie. Cogliamo l’occasione per chiedere ai sovracitati interlocutori spiegazioni chiare e precise sul perché, nel periodo di pre-apertura dei giorni 1 e 4 settembre ed in quella generale del 18 settembre, il colombaccio è vietato nella nostra regione. Nel chiedere alla stessa regione se sia ben consapevole di quale Ispra faccia parte, ritengo opportuno far presente che la commissione esami nell’opuscolo per l’abilitazione venatoria (procedure domande-risposte) alla prima domanda ha risposto che l’apertura della caccia al colombaccio avviene l’ultima domenica di agosto, la prima domenica di settembre, la terza domenica di settembre. Guarda caso, l’apertura alla caccia al colombaccio nella nostra regione avviene il 1 ottobre. Per cui la formazione dei neocacciatori è inesatta. Nel calendario regionale dell’Umbria, per fare un esempio, tutti gli animali acquatici sono cacciabili anche in pre-apertura. Altre pecche del calendario è che non prevede, come nelle altre regioni, cinque giornate dedicate alla caccia della selvaggina migratoria da appostamento fisso dal 1 ottobre al 30 novembre e che indica come chiusura caccia beccaccia e tordi il 19 gennaio 2017 mentre in tutta Italia avviene il 30 gennaio 2017.

Come tutti gli altri cacciatori italiani, anche noi paghiamo le tasse. Nel chiedermi che fine abbiano fatto i ricorsi effettuati e vinti al Tar dalla regione Liguria nel 2016, sottolineo come con questo sistema di calendario la regione Lazio autorizzi a fare mattanza anche di animali non cacciabili e noi veri cacciatori ci vergogniamo di questo andamento che la stessa regione insiste e sostiene.

Durante i mesi passati, il sottoscritto ha mandato diverse memorie a tutti i responsabili della caccia e politici a livello regionale, di cosa si chiedeva e di avere una risposta. L’unica persona che ha espresso volontà di impegno, è stato l’onorevole Riccardo Valentini, il quale dopo avermi dato appuntamento a Viterbo mi ha ricevuto. A lui ho esposto tutte le inadempienze a mio giudizio, nei confronti del calendario regionale e sulla caccia al cinghiale. Voglio ringraziare lo stesso Valentini che dopo tante mie missive ha mostrato interesse nell’ascoltarmi e iniziare a costruire pian pianino ciò che manca. Come associazione restiamo aperti al confronto per apportare migliorie e quant’altro. Con la speranza che il servizio caccia regionale possa almeno modificare il calendario''.

 






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