ANNO 14 n° 116
Un affresco prezioso restaurato per Pasqua
A S. Maria Assunta un dipinto del 16esimo secolo attribuibile a Mussi
25/01/2016 - 09:54

CAPRAROLA - Caprarola; uno dei luoghi più suggestivi della Tuscia, cittadina conosciuta al mondo per la nobile famiglia dei Farnese che, in varie epoche, l’hanno frequentata e, soprattutto, per il grande Palazzo, a forma Pentagonale (tipico stile a fortezza), progettato dal Vignola sul basamento iniziato da Antonio Sangallo il Giovane.

La straordinaria notizia che ci giunge è che nella Chiesa di S. Maria Assunta torna ad essere visibile, dopo decenni di oblio, un importantissimo dipinto del XVI secolo. Grazie alla generosità di alcune persone devote alla Chiesa di Santa Maria Assunta, dalla quale il venerdì Santo parte la processione del Cristo morto, la Parrocchia di Caprarola ha potuto dare inizio ai lavori di restauro di un pregiato affresco.

Le operazioni vengono curate dal Centro Studi e Ricerche di Caprarola, sotto la vigilanza del dottor Giannino Tiziani, Ispettore della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, che dirigerà l’intervento della ditta di restauro Vittorio Cesetti di Tuscania.

Si tratta di un dipinto murale risalente alla seconda metà del cinquecento raffigurante la Madonna del Soccorso, S. Giovannino, S. Michele Arcangelo, S. Rocco, S. Egidio e S. Silvestro Papa. Le sue pessime condizioni di conservazione erano dovute, oltre all’umidità, al fatto che alla fine dell’ottocento era stato coperto da un dipinto su tela raffigurante una crocifissione, risalente alla fine del XVI secolo, il quale, in origine, si trovava in un altro altare della stessa chiesa. Anche questa tela si trova in pessime condizioni ed è stata messa in sicurezza mediante l’applicazione di una apposita velinatura in attesa di un futuro restauro.

Entrambe le opere sono attribuibili al bresciano Giovanni Antonio Mussi, noto alle cronache viterbesi per aver dipinto nel Palazzo dei Priori nel 1587 e 1588, il quale, dal 1579 si trovava a Caprarola al servizio del cardinal Alessandro Farnese. Prima di trasferirsi ad Eboli, alla fine del secolo, realizzò a Caprarola alcuni lavori: nel Palazzo Farnese, nella Chiesa di S. Marco e nell’Ospedale di S. Giovanni evangelista.

Questa scoperta testimonia ancora una volta l’impegno del Centro Studi e Ricerche di Caprarola che, ormai da anni, è in prima linea nella tutela e valorizzazione delle opere d’arte del proprio territorio. Una ricchezza che vale la pena salvaguardare e che riserva sempre grosse soddisfazioni a chi ha il coraggio di affrontare lo spinoso argomento dello studio di quel patrimonio storico-artistico definito ''locale'' cioè non riconducibile a qualcuno dei noti grandi maestri della storia dell’arte.

Naturalmente, non poteva mancare non solo un plauso a quanto si sta facendo ma anche un incontro con il signor Luciano Passini, presidente del Centro Studi della cittadina, che ci fornisce alcuni approfonditi dettagli.

Passini, ci dica, da quanto tempo questo affresco è sepolto sotto la tela? Un paradosso, il Mussi sotto al Mussi.

Così può sembrare anche se la realtà è diversa. La tela in origine si trovava in un altro altare, quello della Santa Croce. Nel marzo del 1897 è stata spostata e collocata sull’affresco di quello che in origine era l’altare di s. Anna poiché nell’altare della Santa Croce è stata ricavata una nicchia ove posizionare la statua della Madonna Addolorata che viene portata in processione insieme a quella del Cristo morto il venerdì Santo.

I lavori a che punto sono? Quando potremmo venire a trovarvi per osservare con gioia la fine del restauro?

I lavori sono iniziati da circa una settimana e si prevede che vengano ultimati prima della settimana Santa.

Avete trovato molta burocrazia da parte degli organi competenti statali oppure tutto è partito e sta procedendo come desideravate?

Purtroppo l’iter burocratico che ci troviamo ad affrontare in questi casi è sempre molto difficoltoso ed i tempi, a nostro avviso, ancora troppo lunghi. Considerato che i lavori non possono essere intrapresi se prima non si ottiene la prevista autorizzazione della Soprintendenza, noi abbiamo iniziato l’iter già da qualche mese ed appena giunta l’autorizzazione abbiamo iniziato.

Da quanti mesi o anni il Centro Studi, unitamente agli enti locali, ha in mente di portare alla luce un così importante tassello della “nostra” storia artistica?

Noi eravamo a conoscenza dell’esistenza di questo dipinto, come di altri presenti in questa chiesa, già da molti anni. Ma abbiamo ritenuto che fosse più opportuno non divulgare la notizia, limitandoci a notiziare soltanto gli organi competenti, in attesa di reperire i mezzi finanziari idonei per il restauro.

Quanta soddisfazione c’è in voi, nella vostra comunità e nei devoti della parrocchia per questa delicata ''operazione'' di ripulitura e messa in sicurezza?

La consapevolezza di poter restituire alla comunità un bene tanto prezioso per le nostre tradizioni culturali è estremamente soddisfacente. Badi bene, non si tratta soltanto di orgoglio personale, ma del fatto che stiamo preservando questi beni per le generazioni future. La soddisfazione viene anche dagli incoraggiamenti a proseguire nel nostro impegno che riceviamo da tutta la comunità e non solo dalle persone devote a questa chiesa.

Per concludere: pensate ad una inaugurazione a lavori terminati? E come considera (Lei personalmente) questo enorme sforzo umano ed economico che si sta svolgendo presso la Chiesa di Santa Maria Assunta?

I tempi sono molto stretti, quest’anno la Pasqua si festeggia l’ultima settimana di marzo, speriamo di riuscire ad avere il tempo per organizzare una adeguata presentazione pubblica. Quello che i volontari della nostra Associazione stanno portando avanti in questa piccola ma importantissima chiesa di Caprarola, grazie alle donazioni dei devoti, è una grande operazione culturale che dimostra ancora una volta come, grazie alla buona volontà ed un po’ di impegno, si possano ottenere dei risultati inaspettati.

Ci auguriamo dunque che, quanto di bello sta avvenendo a Caprarola sia di buon auspicio anche per tutte le altre comunità che, con coraggio e sagacia, intendono valorizzare al meglio il nostro splendido territorio.






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