ANNO 14 n° 115
Ultimo tango a Parigi
Italia a caccia dei quarti
Sfida alle 18 contro la Spagna. Bonucci scelto per gli eventuali rigori
27/06/2016 - 02:00

VITERBO (a.v.) - Italia e Spagna. Noi e loro. L'azzurro del cielo contro il rosso del fuoco. Il catenataccio contro il tiki taka. Due mondi, opposti e speculari di intendere il football, pronti ancora una volta alla collisione.

A 8 anni dalla sconfitta ai rigori nei quarti di Euro2008, che sancì la nascità dell'età dell'oro della Roja e a quattro dalla maledetta finale di Kiev che ne fu l'apogeo, italiani e spagnoli si ritroveranno ancora una volta contro, questa volta agli ottavi finali di Euro2016, oggi alle 18 allo stadio San Denis di Parigi.

Partita più dura non poteva esserci per gli Azzurri che poi, nell'eventualità del passaggio del turno, si troveranno a causa dei discutibili criteri della Uefa nei quarti di finale la Germania e in semifinale l'Inghilterra o la Francia padrona di casa. Una marcia verso i Campi Elisi che sembra più una discesa agli inferi con il ct Conte che dovrà vestire i panni, più che di Caronte (rima non voluta), quelli dell'astuto Ulisse, per cercare di riportare a casa un coppa che manca da quasi 50 anni.

Ma prima di tutto serviranno undici (più altri tre per le sostituzioni) cavalieri per sconfiggere la bestia nera spagnola e chiudere finalmente il ciclo iniziato 8 anni fa.

Il commissario tecnico si affiderà per ciò agli uomini schierati nelle prime due partite del girone - nella sconfitta con l'Irlanda mancavano quasi tutti i titolari-,sempre con il granitico 3-5-2, un mantra da recitare a memoria, che vede il capitano Gianluigi Buffon in porta, i 'bastardi' della BBC (Barzagli, Bonucci e Chiellini) a difendere il forte dalle scorribande delle Furie Rosse, De Rossi playmaker, interni di centrocampo Giaccherini e Parolo, esterni - che saranno i nostri pugnali con cui colpire in ripartanza- Florenzi al posto di Candreva che non ha recuperato dal problema muscolare e De Sciglio (o Darmian), in fine la coppia Pellè - Eder a cui saranno affidati i sogni di gloria di milioni di italiani.

Dall'altra la Spagna campione in carica di Del Bosque, squadra ricca di talenti e favorita per la vittoria finale di questi campionati, che avrà nell'ex Juventino Alvaro Morata,in stato di grazia e capocannoniere della rassegna, il pericolo numero uno per la nostra difesa.

''Adesso sfideremo l'Italia - ha detto l'ex attaccante della Vecchia Signora, intervistato da Deportes Cuatro - ho parlato con alcuni difensori azzurri, mi hanno detto di portare il casco. La loro difesa è la stessa che ha portato la Juve al successo negli ultimi anni, noi però dobbiamo fare la nostra partita. Buffon è una leggenda, Chiellini la forza, Barzagli la qualità e Bonucci è il boss.

Proprio il boss Leonardo Bonucci, che nell'ultima partita con l'Irlanda ha indossato la fascia di capitano, pare sia stato scelto dal ct Conte come rigorista (insieme a De Rossi, Eder, Florenzi e a un quinto outsider), nell'eventualità che le sorti dell'incontro vengano decise dal dischetto degli 11 metri.

Una buona mira e nervi saldi: questo deve aver convinto il commissario tecnico a scegliere il viterbese, nonostante non abbia calciato molti rigori nella sua carriera (uno di questi fu proprio, sfortunato, contro la Spagna alla Confederetion's cup del 2013). O sarà stato forse per il suo temperamento durante le partite di ping pong?

Rinchiusi nel fortino di Montpellier tra allenamenti sul campo e studio delle partite degli avversari gli Azzurri, come ha sempre voluto Conte per cementificare il gruppo, si sono concessi dei momenti di svago in compagnia con delle partite con racchette e pallina. In una foto che li ritraeva in azione durante una partita, postata qualche giorno fa sul suo profilo Instagram, Bonucci ha scritto: ''Il Roland Garros in confronto è un torneo amichevole!''.

Amichevole che non sarà di certo la partita di oggi, anche perché il ricordo della finale di Kiev di quattro anni fa è ancora vivo, specialmente per Leo, che quella sera scese in campo in precarie condizioni fisiche e che trattenne poi a stento le lacrime a fine partita. Ma quella era un'altra storia ed è passato. Ora c'è n'è un'altra da scrivere e speriamo con un finale completamente diverso.

Animo Leo, animo Italia. Il giorno per la vendetta è arrivato.







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