ANNO 14 n° 88
Uccisi 32 cani nel canile di Bagnaia Frontini lancia l'Sos
19/08/2013 - 00:00

VITERBO – Sette cani uccisi nell’ultima settimana; 32 nel corso dell’estate, oltre 90 negli ultimi anni. E’ quanto sarebbe avvenuto, stando all'Sos lanciato dal consigliere comunale Chiara Frontini (Viterbo 2020), nel canile di Bagnaia. Una situazione che la stessa Frontini definisce insostenibile e, con una lettera aperta, sollecita il sindaco Leonardo Michelini a fermare la strage e ad applicare il regolamento che prevede la denuncia alla magistratura nei confronti del, o dei, responsabili dell’animalicidio.

Dopo aver ricostruito la ''travagliata esistenza'' del canile di Bagnaia, il consigliere aggiunge che ''il sindaco non deve dimenticare che il proprietario dei cani ricoverati nei canili è lui stesso. Sarebbe quindi opportuno che il comune procedesse con una denuncia penale contro ignoti, ai sensi dell’articolo 544 bis del codice penale, in base al quale chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni. Sarebbe un segnale di pugno di ferro - sottolinea - contro la follia e l’efferatezza di un maniaco''.

La Frontini annuncia poi che Viterbo 2020, questa mattina, presenterà una mozione consiliare per chiedere che venga applicato il regolamento comunale in materia di avvelenamento degli animali. ''Riteniamo gravissimo – sottolinea - che ad oggi nessuno dell’amministrazione abbia ancora preso provvedimenti contro questa vergogna: stragi, di questo si tratta. Intenzionali e reiterate''.

Ad avviso del consigliere comunale ''c’è da temere che avverrà di nuovo se non interveniamo con prontezza e incisività. I volontari – afferma - non possono essere lasciati soli, senza neanche i fondi per acquistare qualche telecamera, ammesso che questo risolverà il problema''.

Infine, Frontini chiede ''con forza’’ che venga applicato il regolamento comunale esistente per la tutela dei diritti degli animali che, tra l’altro, ‘’prevede la presa in carico del problema da parte dell’ufficio comunale per i diritti degli animali, il quale ha facoltà di sospendere l’attività svolta nell’area interessata per proteggere gli ospiti del canile''.





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