ANNO 14 n° 116
''Tutti gli indagati a giudizio entro un mese''
Il pm Paola Conti detta i tempi per i
23 ''furbetti del cartellino'' della Asl
02/02/2017 - 22:53

VITERBO - ''Tutti a giudizio entro un mese''. Questo è quanto spera il pm Paola Conti riguardo alla sorte giudiziaria dei 23 dipendenti del reparto immunologico e trasfusionale dell’ospedale Belcolle indagati per assenteismo e truffa ai danni dello Stato. L’indagine, partita per ordine diretto della procura di Viterbo circa 9 mesi fa, ha smascherato i cosiddetti ''furbetti del cartellino'' e chi tra loro si gonfiava gli stipendi dichiarando il falso sulle prestazioni domiciliari effettuate per un ammontare complessivo di oltre 1,3 milioni di euro di danno.

''Oltre all’assenteismo, la parte più importante delle indagini, appena concluse, riguarda il recupero delle indennità per il centro trasfusionale danneggiato economicamente dalla truffa degli stipendi gonfiati – spiega il pm Paola Conti -. Nel giro di un mese spero di chiedere il rinvio a giudizio per tutti gli indagati, salvo la loro richiesta di interrogatori di garanzia, in quel caso i tempi si allungherebbero''.

Nessun rito immediato è infatti previsto per i 23 dipendenti sotto accusa, tra i quali spicca il nome della dirigente di reparto Tiziana Riscaldati. Solo per un’infermiera è scattata invece una misura interdittiva, ovvero la sospensione immediata dal lavoro. ''Contro di lei abbiamo prove solidissime – dichiara il procuratore Paolo Auriemma – e non ci sono dubbi in merito ai reati che ha commesso. L’ordine definitivo di sospensione, arrivato lo scorso 24 gennaio quando la cassazione si è espressa favorevolmente, avrà una durata di 6 mesi''.

''Al momento siamo in attesa che la cassazione decida in merito ad un’altra sospensione – continua Auriemma -. L’udienza non è stata ancora fissata, ma potrebbe essere a giorni. Se il parere dell’ultimo grado di giudizio sarà positivo allora il dipendente riceverà lo stesso trattamento dell’infermiera già interdetta: sospensione dal lavoro per 6 mesi''.

I 23 indagati, tutti appartenenti al reparto di immunologia e trasfusioni dell’ospedale Belcolle, rischiano il licenziamento che sarà deciso dal processo disciplinare all’interno della Asl di Viterbo. L’azienda sanitaria ha già provveduto alla sospensione cautelare della direttrice del centro trasfusionale, Tiziana Riscaldati, e della responsabile di segreteria Stefania Gemini.





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