ANNO 14 n° 116
Tuscia, due nuovi monumenti naturali
L'ok della Regione per i ''Valloni della via Francigena'' e ''La Frasca''
17/09/2017 - 03:33

VITERBO - La Tuscia ha due nuovi monumenti naturali. Si tratta dei ''Valloni della via Francigena'', nel territorio comunale di Capranica, e ''La Frasca'', area compresa tra i Comuni di Tarquinia e Civitavecchia. La commissione Ambiente della Regione Lazio ha dato il via libera allo schema di decreto che riguarda anche altri due siti: l'area archeologica delle terme di Aquinum a Castrocielo, nel Frusinate, e il Pyrgi a Santa Marinella.

Soddisfazione per questo importante riconoscimento è stata espressa da Mauro Buschini, assessore ai Rifiuti e all'Ambiente della Regione Lazio. ''Un modo - dice Buschini - per attrarre turismo ed opportunità di sviluppo molto spesso a favore dell’intera area in cui il Monumento naturale va a ricadere. Importante, nei quattro monumenti naturali istituiti - sottolinea l'assessore -, il coinvolgimento dei territori e dei cittadini che sempre più spesso, attraverso importanti azioni volte alla tutela ambientale, danno vita ad iniziative ambiziose per la valorizzazione delle nostre bellezze naturali. Un grazie - conclude - va al presidente della Commissione Panunzi e a tutti i componenti per il prezioso lavoro svolto''.

I Valloni della Via Francigena

L'area rientrante nel nuovo monumento naturale dei Valloni della Via Francigena si sviluppa lungo due valli: una costeggia il versante sud del centro storico di Capranica ed è percorsa dal Torrente Rotoli; l'altra costeggia lo sperone tufaceo detto ''del casale di Santa Barbara'', fino alla località Il Castellaccio, ed è percorsa dal Torrente Tinozzano, includendo le sponde e le pareti tufacee della forra nonché il Monte di San Terenzo.

Proprio sulla sommità del monte, intorno all'omonima chiesa rurale risalente al Cinquecento, si sviluppa un bosco ad alto fusto di leccio che nonostante la ridotta estensione - circa un ettaro - risulta di particolare pregio naturalistico. Gli ambienti forestali di forra (gola stretta dalle pareti rocciose ripide ndr) presentano invece una interessante flora mesofila erbacea. Proprio questa diversità forestale ha permesso il proliferare di diversi tipi di fauna, anche di interesse comunitario, come la salamandrina dagli occhiali e il gambero di fiume.

Tutta la zona dei valloni è attraversata dal tracciato della Via Francigena, il percorso storico-religioso che dal Nord Europa conduce alla Capitale. A testimonianza, la presenza di alcune chiese rupresti: Madonna del Cerreto (XVIII secolo), San Rocco (XVII secolo), San Terenziano (XVI secolo) e Madonna delle Grazie (XIV secolo). Nel medesimo territorio sono presenti delle sorgenti di acque minerali: la Fonte dell'Acqua Forte, la Fonte di San Rocco, la Fonte della Tortora e la Fonte del Castellaccio, già note al Petrarca che le segnalò nel gennaio del 1337 al cardinale Giovanni Colonna.

La Frasca

Il nuovo monumento naturale de ''La Frasca'' si estende per 73,77 ettari tra i Comuni di Tarquinia e Civitavecchia. L'area è caratterizzata da un ambiente forestale costiero di interesse anche storico-paesaggistico, impiantato negli anni '50 con funzione frangivento.

La zona vede la presenza di uccelli svernanti come il voltapietre, il gufo comune, il beccapesci e la garzetta. Di particolare importanza per l'ecosistema è l'area marina antistante, i ''Fondali tra Punta Sant'Agostino e Punta Mattonara''. Nelle acque si rinvengono specie vegetazionali di notevole interesse naturalistico, tra cui praterie di posidonie, e importanti specie faunistiche, di interesse comunitario, come la pinna nobile - il più grande mollusco del mar Mediterraneo -, il corallo e  la tartaruga marina. 

Il territorio del monumento naturale de ''La Frasca'' si segnala, per quanto concerne il patrimonio storico-archeologico, per la presenza dell'antico porto di Columna, di cui si conoscono le vicende da fonti documentaristiche quali gli Acta Sanctorum. All'interno della pineta, inoltre, sono presenti i resti di una villa romana, dove sono stati rinvenuti numerosi reperti ceramici e utensili databili tra il III secolo a.c. e il III secolo d.c. Al nord del porto di Columna è stato rinvenuto l'antico tracciato della Via Aurelia, nonché un esteso sepolcreto romano di età imperiale.






Facebook Twitter Rss