ANNO 14 n° 110
Tuscania, tutte le associazioni contro il fotovoltaico
''Si stravolge il volto della Tuscia''
19/04/2019 - 09:19

TUSCANIA - Riceviamo e pubblichiamo da AssoTuscania e Italia Nostra:

Il 29 marzo scorso, è stata pubblicata nel BUR (il bollettino ufficiale) della Regione Lazio l'autorizzazione unica per il progetto dell'impianto fotovoltaico in Pian di Vico (Tuscania): 250 ettari di specchi che cancelleranno colline e paesaggi agrari di valore, esteso quanto 350 campi di calcio, il decimo impianto fotovoltaico più grande al mondo. Se realizzato, consegnerebbe a Tuscania, magnifica città d'arte, il primato europeo di comune con maggior consumo di suolo, surclassando il primato detenuto da Montalto di Castro (rapporto ISPRA 2018) proprio grazie ai suoi mega impianti di fotovoltaico a terra. Impianti industriali speculativi che stravolgono e umiliano un territorio a forte vocazione agropastorale (31% delle imprese, Camera di Commercio Viterbo), le pregiate filiere di prodotti nobili, il crescente comparto turistico, i livelli occupazionali connessi. Terreni pianeggianti (spesso fertilissimi e irrigui), sottratti ad un'economia che andrebbe sostenuta e non annientata, a fronte di un calo dei consumi di energia (-2,5%, Rapporto 2018 Movimprese, Camera di Commercio Viterbo)

L'autorizzazione per l'impianto di Pian di Vico è stata concessa dalla Regione malgrado la ferma opposizione del Ministero dei Beni Culturali, espressa dalla Soprintendenza in una dettagliata relazione (http://bit.ly/2KO3lTH) che descrive molto bene le caratteristiche naturalistiche, storiche e archeologiche dell'area interessata e le sue valenze per le attività agricole e turistiche. Ora l'ultima parola è al Consiglio dei Ministri che può fermare questo scempio.

Ma non vi è solo Pian di Vico: questo progetto è la punta dell'iceberg di una vera e propria valanga di richieste di autorizzazione per impianti industriali similari: ad oggi tra Montalto di Castro e Tuscania, le richieste di autorizzazione ammontano già a 1200 ettari! Si rischia di cancellare la Tuscia e il suo paesaggio, si rischiano danni enormi all'economia e all'occupazione.

Ma le associazioni che hanno richiesto l'audizione urgente in Regione - AssoTuscania, Coldiretti, Italia Nostra, Legambiente - non si sono fermate alla denuncia. Hanno richiamato in modo forte e inequivocabile le responsabilità della politica regionale, di una intera classe dirigente che in tutti questi anni si è avvicendata al governo della Regione Lazio; hanno chiesto un atto politico di indirizzo da parte delle Commissioni riunite, da esprimere e far votare da parte del Consiglio regionale. Occorre approvare urgentemente il PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale) e il PER (Piano Energetico Regionale): senza questi piani il territorio della regione è privo di regole e i danni saranno irreparabili. Un territorio aperto ad ogni speculazione, ad ogni appetito proveniente da soggetti che pur con limitatissimi capitali iniziali possono allestire grandi operazioni economiche e finanziarie di sicuro profitto per pochi, ma di grandissimo danno per la collettività, per i beni comuni in cui rientra a pieno titolo il nostro paesaggio.

Per questo è stata consegnato in Regione una diffida a firma di Forum Ambientalista, Italia Nostra, Gruppo d'Intervento Giuridico onlus, AssoTuscania, indirizzata agli uffici di Valutazione di impatto ambientale, che sottolinea alcuni aspetti sottovalutati dalla commissione di VIA e che invece devono essere considerati con la massima attenzione. Riguardano il tema energetico, il consumo di suolo agricolo e le garanzie che dovrebbero dare le società richiedenti.

Il fronte delle associazioni schierate su questa importante battaglia del presente e del nostro futuro si sta ampliando ogni giorno. E' una battaglia di responsabilità, a favore dell'ambiente e per contrastare il cambiamento climatico. Cura del paesaggio e del patrimonio boschivo, sviluppo di una agricoltura moderna e sostenibile, contenimento dei consumi energetici, sviluppo delle tecnologie per l'efficienza energetica, produzione di energia da fonti rinnovabili attuata in modo responsabile e principalmente per l'autoconsumo: queste sono scelte possibili e doverose, tantopiù in una Provincia come quella di Viterbo che ha già dato molto alla produzione energetica con le centrali elettriche e solari a Montalto e le centrali eoliche a Piansano, Arlena e Canino.






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