ANNO 14 n° 115
Turismo, meno male
che c'č il trenino...
A Viterbo zero attenzione su offerta di servizi e cultura dell'accoglienza
18/08/2017 - 02:58

VITERBO – (aml) Viterbo, città dalle varie vocazioni – turistica, termale, culturale – (o quantomeno è così che ce la raccontano e ce la raccontiamo da anni) ma le cui potenzialità s'infrangono puntualmente su scogli che sembrano insuperabili: incapacità di declinarle in termini di sviluppo e scarsa cultura dell'accoglienza intesa come offerta di servizi ai turisti.

Chi ha scelto di trascorrere le vacanze ferragostane nella nostra città l'ha trovata chiusa per ferie. Pochissimi i bar aperti in centro e molti i negozi serrati. E non solo il 15 agosto. La domenica precedente, il 13, gruppi di stranieri dopo aver visitato le piazze e i monumenti cittadini più noti si sono avventurati anche sul Corso, il salotto dello shopping viterbese. A parte due (e non è un modo di dire) esercizi aperti si sono dovuti accontentare di sostare a guardare vetrine inaccessibili. Magari i mariti hanno anche ringraziato mentalmente i commercianti: con i negozi chiusi le mogli non sono cadute nella tentazione dell'acquisto da vacanza.

Bene i monumenti ma se Viterbo vuole ambire a diventare veramente città turistica, oltre all'arte deve essere in grado di accogliere anche con servizi e iniziative. Quelle cose che poi, una volta tornati a casa, si raccontano agli amici innescando un passaparola fondamentale per la promozione diretta di un luogo da visitare.

Invece a parte rare eccezioni, guarda caso gestite da imprenditori non viterbesi, tutto barrato e nessun evento o attrazione con cui rendere indimenticabile un tour a Viterbo.

E allora: viva il trenino turistico. Che con il suo sferragliare ha portato una nota di colore e di vivacità in una landa desolata. Dal suo debutto, lo scorso 20 luglio, almeno 4000 turisti hanno usufruito di questo servizio. Un modo di visitare la città particolarmente gradito, come conferma il responsabile di Giocamondo Andrea Tarli, anche dai residenti. ''Ma la maggior parte sono turisti sia italiani, provenienti da Roma, dall'Umbria, dalla Toscana e dal sud Italia, sia stranieri soprattutto inglesi, tedeschi, olandesi e anche alcuni russi. Numeri che sono saliti notevolmente nel mese di agosto''.

E nel solo periodo di ferragosto ''un migliaio di persone hanno usufruito del nostro servizio''.

Un servizio, quello fornito, che non si limita alla visita della città con il trenino turistico. ''Molti si sono rivolti al nostro info point anche per avere indicazioni su cosa vedere in città, quali zone visitare, come raggiungere Palazzo dei Papi. Abbiamo svolto con molto piacere anche la funzione di ufficio informazioni. Quando le richieste diventavano più specifiche li indirizzavamo all'ufficio turistico della Pensilina''.

Viterbo, quindi, capitale del turismo ''fai da te''. E non per libera scelta di chi la sceglie come meta.






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