ANNO 14 n° 89
Turchetti, Uil: ''Nel Lazio
la disoccupazione
pił alta d'Italia''
28/07/2015 - 16:38

VITERBO - ''E' il Lazio la regione con il maggiore incremento di disoccupazione in Italia. In controtendenza col dato nazionale nel primo trimestre 2015, i disoccupati nella nostra regione aumentano di 22 mila unità, ossia del 6,4% rispetto allo stesso periodo del 2014''. A renderlo noto è Giancarlo Turchetti, Segretario generale della UIL di Viterbo in base ad uno studio della Uil di Roma e del Lazio e dell'Eures su elaborazione dei dati Istat.

''Mentre a livello nazionale – prosegue Turchetti – le persone in cerca di occupazione nel primo trimestre 2015 subiscono una riduzione di 145 mila unità rispetto allo stesso periodo del 2014 (-4,2%) e mentre in 14 regioni su 20 si assiste a un decremento della disoccupazione, con i risultati più incoraggianti in Veneto e Liguria (entrambe con -14,2%) e Campania (-11,7%), il Lazio risulta capofila delle uniche sei regioni che vedono aumentare il numero dei disoccupati. Seguono Trentino e l'Umbria, con un incremento tendenziale pari rispettivamente a +3,9% e +3,3%''.

''Una situazione drammatica, ben lontana da quanto illustrato nei mesi scorsi dalla Regione Lazio – commenta il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Alberto Civica – Regione che, a fronte di dati Istat preoccupanti sulla disoccupazione, evidenziava invece il debole dato positivo relativo alla crescita occupazionale. La situazione inoltre è ulteriormente aggravata dal fatto che diminuisce di oltre 10 mila unità il numero degli inattivi. Ciò significa che c'è una maggiore propensione alla ricerca di un impiego, frustrata però da un mercato ancora sostanzialmente fermo. A causa anche della latitanza di un ruolo attivo della grandi amministrazioni pubbliche, in particolare il Comune di Roma e la Regione Lazio, che non può essere attribuita solo all'effetto di Mafia Capitale''.

Sono le donne le più penalizzate a livello regionale. Nei primi tre mesi del 2015 nel Lazio il tasso di disoccupazione femminile passa dal 12,3% al 14,5%, evidenziando crescenti difficoltà di inserimento occupazionale. Anche in questo caso il Lazio si discosta dalla dinamica nazionale, dove il tasso di disoccupazione femminile invece scende dal 14,4% al 13,8%.

''A farne le spese – sottolinea Giancarlo Turchetti – sono soprattutto i lavoratori autonomi, ovvero imprenditori, liberi professionisti, collaboratori familiari che diminuiscono di 3.800 unità. Con un'impennata anche qui della disoccupazione femminile (-2,8%). Mentre sul fronte occupazionale, la modesta crescita complessivamente registrata su base tendenziale (+0,1%), interessa il solo universo dei lavoratori dipendenti''.

''Il moderato incremento del lavoro dipendente non deve trarre in inganno – afferma Civica – e il dato allarmante nel Lazio sulla disoccupazione ci conferma purtroppo quanto espedienti e palliativi valgano poco a livello pratico. Un esempio tra tutti il fallimento di Garanzia Giovani, che lungi dall'aver inciso sull'occupazione, continua a presentare risultati lontani dai dati reali e dalle aspettative per cui era stato creato. Non servono proclami a tutele crescenti ma una politica economica seria che punti su lavoro e sociale piuttosto che su piani di rientro e impostazioni schematizzate. E il lavoro si crea attraverso staffette generazionali, uso differente dei soldi pubblici, piani di sviluppo partecipati, utilizzo efficiente della gestione dei fondi europei, solo per citare qualche proposta su cui stiamo lavorando a livello pratico e che presenteremo subito dopo l'estate''.







Facebook Twitter Rss