VITERBO – (mdl) “Buongiorno signora suo figlio ha avuto un problema è in stato di fermo in caserma e non può parlare”. E’ iniziata più o meno così la telefonata truffa del finto avvocato ricevuta ieri intorno alle 13 da una pensionata viterbese.

“Per farlo uscire dai guai servono 5000 euro” avrebbe detto alla signora dandole poco tempo per racimolare la cifra. La donna, nonostante l’età (81 anni), sul momento ha cercato di domare l’emozione e ha insistito a voler parlare con il figlio ma, di fronte al diniego del finto avvocato, è stata sopraffatta dall’ansia e dall’agitazione.

Terminata la telefonata ha cercato di contattare i familiari, ma il telefono fisso era isolato. Poco dopo ha suonato alla porta un uomo ben vestito, elegante, dai modi gentili che si è fatto consegnare tutto quello che la donna aveva: 900 euro in contanti e tutti i gioielli comprese le medaglie d’oro alla carriera del marito. Solo quando la donna è riuscita, terminato il raggiro, a mettersi in contatto con il figlio che lavora a Roma, si è resa conto della truffa di cui è rimasta vittima e avrebbe accusato anche un malore.

In realtà questo non è stato l’unico caso registrato ieri a Viterbo. Più o meno alla stessa ora lo stesso finto allarme è scattata a casa di almeno un’altra famiglia viterbese. Il maresciallo Primo della caserma dei carabinieri ha telefonato a casa di due anziani dicendo che una delle figlie era stata arrestata e che servivano 5000 euro per risolvere la faccenda. Stesso modus operanti: terminata la telefonata, il fisso di casa risultava isolato. I due coniugi sono riusciti però a mettersi in contatto con le figlie che hanno dato l’allarme alle forze dell’ordine intervenute sul posto tempestivamente ma dei truffatori nessuna traccia.

Le famiglie degli anziani prese di mira dai truffatori hanno voluto raccontare le loro storie con l'obiettivo di mettere in guardia gli altri cittadini.