ANNO 14 n° 89
Tribune sì, tribune no. Tribune forse
Approvata la variazione per incassare i 6.600 euro che spettano al Comune
12/10/2017 - 20:02

VITERBO – (aml) Sì all’unanimità da parte del consiglio. L’approvazione consente di poter inserire tra le entrate in bilancio i soldi, previsti nell’appalto per le tribune, che la ditta deve corrispondere all’ente di Palazzo dei Priori.

La trattazione del punto all’odg ha anche aperto la discussione sull’opportunità di continuare o meno a piazzare le tribune nelle piazze per la festa di Santa Rosa. A sollevare la questione, qualche giorno fa, l’assessore Antonio Delli Iaconi che anche oggi in aula ribadisce che vorrebbe ''provare un anno a fare la festa senza tribune. Sarebbe molto più una festa di popolo''.

E a tale proposito lancia un appello a discuterne in commissione ''al fine di migliorare l’evento Santa Rosa. Puntando su una strategia di comunicazione che utilizzi la festa per promuovere un turismo spalmato in tutto l’arco dell’anno. Perché il 3 settembre accogliere più gente di quanta già non venga sarebbe impossibile''. Quindi al bando le tribune per disporre di maggior spazio per le persone in piedi nelle piazze dotandosi comunque ''di strumenti per agevolare diversamente abili ed anziani''.

Anche per il sindaco Leonardo Michelini ''la sede giusta per il confronto, con l’apporto magari anche di esterni al Consiglio, è la commissione''. Per quanto riguarda le tribune ''non so se possono essere considerate un servizio pubblico, faccio però una considerazione di tipo economico: il Comune dall’appalto riesce a raccogliere 6.600 euro che vanno in bilancio. Credo che il beneficio più importante sia quello che riceve la città''.

Riferendosi poi nello specifico alla festa dichiara: ''Inizia ad avere anche uno spessore internazionale che impone di migliorare la percezione dell’evento facendone risaltare la sensazione di autenticità e unicità. Potrebbe diventare la festa più importante del Lazio, ha conquistato risultati importanti anche a livello regionale, economicamente magari si poteva ottenere di più. Inoltre l’essere stati inseriti nella Rete delle Macchine a spalla come bene immateriale Unesco vedrà riconosciuto anche un consistente contributo finanziario''.






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