ANNO 14 n° 109
Tre artisti d’eccellenza della Tuscia alla conquista di Parigi
Sesto Quatrini, Massimo Bonelli e Sergio Urbani, un vanto per il territorio
29/07/2014 - 02:01

VITERBO - Tre artisti d’eccellenza della Tuscia alla conquista di Parigi.

Sesto Quatrini, direttore d’orchestra, originario di Ronciglione. Massimo Bonelli, storico dell’arte e straordinario conoscitore d’Opera, viterbese doc. Sergio Urbani, regista e autore teatrale, di Soriano nel Cimino.

Il Maestro Quatrini dirigerà l’orchestra, Bonelli si occuperà della regia, Urbani, oltre ad affiancare la regia, curerà la fotografia. Tre artisti, tre uomini di spessore, tre grandi professionisti, tre “nostre” eccellenze per la prima volta insieme a formare un trio straordinario che guiderà e dirigerà “La Traviata” di Verdi al ''Théàtre de l'Athénée'' di Parigi che debutterà nel mese di settembre.

Un immenso vanto per il territorio della Tuscia e non solo, che merita di certo attenzione e un dettagliato approfondimento per conoscere meglio questi tre ''orgogli'' che insieme metteranno in scena una raffinatissima e innovativa versione di uno dei capolavoro dell’opera Verdiana.

In questo primo articolo abbiamo l’onore di presentarvi il giovanissimo, apprezzatissimo e pluripremiato a livello internazionale Direttore d’Orchestra, l Maestro Sesto Quatrini. Sesto Quatrini, compositore e direttore d'orchestra è nato a Roma nel 1984. Si laurea prima in tromba, poi in composizione e direzione con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio 'A.Casella' de L'Aquila, perfezionandosi alle Scuole Civiche 'C. Abbado' di Milano. Sue composizioni sono state eseguite da importanti solisti e orchestre, tra queste hanno riscosso particolare successo il 'Concerto per violino' e l'opera lirica 'Il Filosofo', entrambe all'Auditorium Parco della Musica di Roma. Nel 2007 e 2008 ha vinto il 'Premio Casella' per la composizione, sempre nel 2008 si è imposto primo classificato nel concorso internazionale 'Musica&Arte' dedicato a L. Berio.

Nell'Aprile 2009, Sesto Quatrini è stato nominato direttore musicale della Piccola Orchestra Bramante di Roma, lasciata poi nel 2011. Ha diretto e dirigerà tra le altre, l'Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra Sinfonica Abruzzese, Orchestra Verdi di Milano, Camerata Monteverdi, Cyprus Symphony Orchestra, ARTeM Orchestra, Tempi Moderni Ensemble, Gwinnett Symphony Orchestra, Malaysian Philarmonic Orchestra, Les Voix Concertantes, LoftOpera and Dicapo Opera Theatre in NYC. Nel 2013, Sesto Quatrini ha vinto il 1º premio nell' ICWC – International Conducting Workshop and Competition in USA e il 3º premio nel Solon Michaelides International Competition a Nicosia, Cipro.

Il Maestro Quatrini ha arricchito i suoi studi e le sue conoscenze grazie al decisivo incontro con il Maestro Fabio Luisi, direttore principale del Metropolitan di NY, il quale lo ha invitato a seguirlo per un anno al MET e a dirigere le opere 'Don Giovanni' e 'Così fan tutte' in Francia. Il prossimo settembre, Sesto Quatrini debutterà 'La Traviata' di Verdi al Theatre Athenée di Parigi. Attualmente ricopre il ruolo di direttore principale dell'Orchestra ARTeM di Rieti e dell'Orchestre Les Voix Concertantes di Parigi. È stato recentemente premiato con il 'Premio Petrolini', riconoscimento per meriti artistici.

Maestro Quatrini, come nasce l'idea di questa affascinante avventura de ''La Traviata''?

Questa nuova produzione nasce grazie a due motivi: un incontro d'amore artistico e da un'idea artistica chiara. L'idea artistica consiste in un esperimento 'parigino' di qualcosa che ho avuto modo di apprendere dalla mia esperienza in terra newyorkese: Produrre opere di tradizione ed enorme popolarità riducendo l'organico attraverso appositi lavori di riorchestrazione, tagliando i costi di produzione sempre molto alti nel teatro musicale, proponendo una lettura più agile e lanciando al debutto in ruoli di fondamentale rilevanza alcuni tra i più promettenti giovani interpreti del panorama lirico europeo. Tutto ciò che alcuni teatri stanno già facendo in giro per il mondo, consentendo di fruire l'opera lirica in forma scenica sempre più frequentemente, non solo all'interno di teatri di tradizione e, ciò che più conta, ad un pubblico, a volte, anche giovanissimo. L'amore artistico è quello scoccato con Manon Bautian, straordinaria e versatilissima interprete, con la quale, dopo aver lavorato insieme in Francia, con la supervisione del Maestro Fabio Luisi, abbiamo deciso di percorrere questa strada ardua ma affascinante insieme.

Come si arriva a 30 anni a dirigere un'opera così importante in uno dei teatri più antichi e prestigiosi di Parigi?

Si arriva a dirigere una produzione come questa per una serie di motivazioni. Certamente lo studio meticoloso, la forza d'animo nel mettersi costantemente in discussione nel rilanciare su obiettivi sempre più alti. Ci sono meriti, ma senza una buona dose di fortuna tutto ciò non sarebbe stato possibile.

Perché ''La Traviata'' di Verdi?

Perché in un progetto a lungo termine, quale questo è, un'opera così celebre si presta più di altre anche ad un'operazione di lancio. Gli interpreti sono senz'altro quelli giusti per questo titolo. Posso dire fin d'ora che si sta già lavorando ad un 'Così fan tutte', una 'Madame Butterfly' e un 'Don Pasquale'.

Potrebbe descriverci il suo gruppo di lavoro?

Un gruppo di straordinari professionisti, ognuno nel proprio ruolo, ma ancor prima un gruppo di persone dalle qualità umane fuori dal comune. La stima e l'amicizia reciproca sono il minimo comun denominatore. Detto questo, vorrei ringraziarli tutti per il lavoro meticoloso, pignolo e sempre entusiasta con il quale hanno lavorato. Manon Bautian sarà una straordinaria Violetta, alla sua altezza saranno Pierre Antoine Chaumien e Yann Toussaint rispettivamente in Alfredo e Germont. Un plauso particolare ed un grande 'in bocca al lupo' va al debuttante regista Massimo Bonelli il quale ha completamente interiorizzato le psicologie dei personaggi levigandole con 'pietra pomice' e restituendo sobrietà a ruoli non sempre interpretati così 'filologicamente'. Vera chiave di volta per una perfetta realizzazione pratica dell'opera è stato Sergio Urbani, grazie alla sua esperienza teatrale come attore e regista, per la scenotecnica e la fotografia. Costumi e decors perfettamente disegnati e realizzati da Theodora Grimmesein, nuovo talento della moda francese.

Maestro Quatrini, chi è oggi un direttore d'Orchestra e cosa l'ha spinta a diventarlo?

Un direttore d'orchestra, a mio parere, dovrebbe essere colui che guidando l'orchestra possa essere per la stessa un aiuto e un supporto, senza necessariamente avere un approccio impositivo nel fare musica. Il direttore serve all'orchestra, in alcuni repertori in particolare, proprio per dare qualcosa in più, non qualcosa in meno! La figura del direttore negli anni è molto cambiata, non credo oggi permangano le condizioni per un comportamento 'divistico', anche perché una certa autorità l'orchestra la riconosce al direttore, l'autorevolezza è tutta da conquistare. Un direttore oggi deve sapere essere anche un buon manager, un buon uomo immagine e spesso un buon politico, anche se, purtroppo, talvolta queste prerogative prevalgono su quella più importante, vale a dire quella di essere un musicista in grado, per conoscenza e temperamento, di guidare e suggerire un'interpretazione convincente e coerente.

Ho scelto di fare questo mestiere perché la musica è la mia vita e da compositore e direttore, quale io sono, ho il privilegio di poterla creare e ricreare. Ovvio che una spiccata attitudine ad assumersi le proprie responsabilità, l'essere refrattario al 'subire' in orchestra una lettura altrui e l'essere altresì incline a proporne una propria hanno giocato a favore di questa scelta della quale non posso pentirmi. Per ora! Un ringraziamento speciale al Maestro Sesto Quatrini per la disponibilità e la grande professionalità e un immenso in bocca al lupo per il debutto parigino da tutta la redazione di Viterbo News 24.

Prossimi appuntamenti con Massimo Bonelli e Sergio Urbani.

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