ANNO 14 n° 109
Tre artisti d'eccellenza della Tuscia alla conquista di Parigi (III)
Sesto Quatrini, Massimo Bonelli e Sergio Urbani, un vanto per il territorio
13/08/2014 - 01:45

VITERBO - Come già anticipato in queste ultime settimane, tre artisti d’eccellenza della Tuscia, sono in procinto di trasferirsi in Francia per diverse settimane, e conquistare Parigi.

Sesto Quatrini, giovanissimo direttore d’orchestra di respiro internazionale, Massimo Bonelli, storico dell’arte e straordinario conoscitore d’Opera, e Sergio Urbani, strabiliante e sublime regista e autore teatrale.

Tre eccellenze della Tuscia, per la prima volta insieme, da mesi stanno lavorando fianco a fianco per realizzare una elegante e innovativa versione di uno dei capolavoro dell’opera Verdiana: “La Traviata”...che debutterà al ''Théàtre de l'Athénée'' di Parigi il 18 settembre.

In questo terzo articolo, che chiude il primo ciclo d’approfondimento di questa entusiasmante avventura, abbiamo l’onore di presentarvi l'ammirato e stimato regista Sergio Urbani.

Sergio Urbani, nasce a Soriano nel Cimino nel 1976. Inizia il suo percorso formativo teatrale fin da giovane e intraprende gli studi prima in recitazione e poi in Regia parallelamente al percorso universitario in Filosofia svolto presso la Sapienza di Roma.

Dopo numerosi spettacoli, poco più che 25enne inizia a dedicarsi quasi esclusivamente alla scrittura di commedie e drammi per il teatro ma soprattutto alla Regia…ed inizia ad insegnare Teatro in diverse scuole della provincia.

Dopo aver diretto diversi gruppi teatrali, nel 2007 fonda la sua prima compagnia, “Le Maschere Allegre”, ed i premi ed i riconoscimenti sia per le sue particolari messe in scena che per i suoi testi non tarderanno ad arrivare. Ricordiamo tra i numerosi riconoscimenti ricevuti, gli ultimi in ordine di tempo; “La miglior Regia” al Premio Mecenate di Roma nel 2012 per L’Avaro di Molierè , e il “Miglior Allestimento scenico” nel 2013 per L’Othello di W.Shakespeare.

Dal 2009 diventa il Direttore Artistico del “Festival Pirandello Oltre”. Nel 2013 insieme ad altri 4 artisti del territorio, fonda la sorprendente e raffinatissima compagnia di Teatro-Musica “Estratti dal Rogo”.

Sig. Urbani, quando e come nasce la sua passione per il teatro?

Il colpo di fulmine ci fu in una delle sale della nostra bellissima e fornitissima biblioteca di Soriano nel Cimino. Avevo 13 anni. Mi colpì la copertina e il titolo di un testo di pochissime pagine. Lo presi dallo scaffale, lo strinsi in mano, e quando lo aprii, mi resi conto che non aveva la stessa struttura e l’abituale impaginazione che fin li avevo trovato in ciò che avevo letto o semplicemente sfogliato. Non vi era una parte descrittiva ma solo l’essenziale…e l’essenziale erano le battute dei personaggi. Quando dopo poche ore lo finii la mia visione della scrittura, della letteratura e del potere della parola cambiò completamente. Quel testo a cui naturalmente mi sento indissolubilmente legato, e forse è anche per questo che non l’ho ancora mai messo in scena, ha un titolo incredibilmente musicale, ipnotico e affascinante…Macbeth.

Sig. Urbani, anche 'La Traviata' ha avuto una presa così forte su di lei?

“La Traviata” di Verdi mi ha completamente rapito. E di questo devo ringraziare soprattutto Massimo Bonelli, perché se da una parte è vero che da sempre conosco e apprezzo l’opera, dall’altra parte devo dire che il lavoro al “microscopio” che insieme abbiamo portato avanti in questi mesi, mi ha permesso di apprezzarla in ogni dettaglio, in ogni particolarità. Quando preparo una messa in scena, sono completamente assorbito dalla vicenda e dai personaggi…e finisco per pensarci ed immaginarli di continuo, cercando di capire verità intrinseche e sottotesti che spesso si potrebbero sottovalutare. Questa volta, la mia prima volta con l’opera lirica, è stato tutto inaspettatamente semplice perché la bellezza, le ragioni e oserei dire l’attualità di questo capolavoro mi si è da subito palesata.

Sig. Urbani quali sono le differenze tra una regia di prosa e quella del teatro musicale?

Le differenze ci sono ma sono a mio avviso sicuramente minori delle convergenze. L’opera lirica è un genere teatrale e musicale in cui l'azione scenica è sottolineata ed espressa prevalentemente attraverso la musica ed il canto ma l’aspetto interpretativo fa di certo e come merita la differenza, sempre. Diciamo che la diversità sostanziale sta in ciò che si deve tenere in assoluta considerazione…ovvero la posizione dell’interprete per non ostacolare il perfetto utilizzo del diaframma e permettergli in alcuni particolari passaggi dell’opera di potersi far guidare correttamente dal direttore d’orchestra, responsabile della coordinazione dei musicisti fra loro durante l'esecuzione, curando il tempo, gli ingressi di strumenti, le voci e le dinamiche.

Sig. Urbani potrebbe descriverci il suo gruppo di lavoro?

E’ un gruppo di lavoro fantastico. Massimo Bonelli è un uomo eccezionale. Un uomo di grandissima cultura, sapienza, saggezza e umanità. Un esempio per molti giovani che lo seguono, lo ammirano e lo stimano da anni. Mi ha introdotto, come già detto da lui al mondo del melodramma, ed io per questo non posso che essergli grato. La mia presenza in questo trio è opera sua. Lui ha voluto fortemente che lo affiancassi alla regia e ne curassi la direzione della fotografia, ed io da par mio cerco di aiutarlo a rendere al meglio in scena l’idea che lui ha di quest’opera meravigliosa. Ogni ora spesa con lui per La Traviata è una crescita, è un arricchimento sia dal punto di vista artistico che umano. Massimo è uno stimolo e una rassicurazione continua per l’equilibrio e la sua grande onesta intellettuale. Credo che il binomio stia funzionando benissimo perché le nostre diverse competenze si sono integrate e completate alla perfezione.

Sesto Quatrini è un talento incredibile. E’ un ragazzo, anzi un direttore d’orchestra di soli 30 anni. Sembra che sia alla sua terza vita per la conoscenza, l’esperienza e la professionalità che ha dalla sua. E’ senza dubbio una delle realtà artistiche di maggior talento a cui questa terra ha dato i natali. Ha un coraggio e una determinazione che contagia chiunque gli sia accanto. E’ un predestinato al successo, perché alla passione e all’amore per ciò che fa meravigliosamente, aggiunge il rispetto, la considerazione e la fiducia per chi lavora con lui e, come lui, crede ancora nell’opera benefica dell’arte. Ci siamo incontrati la prima volta qualche anno fa su Raidue per un programma televisivo, lui chiamato come esperto di Verdi ed io di Pirandello. Per la seconda volta abbiamo dovuto aspettare un bel po’ di tempo, questa primavera…quando il caso o il fato...o più semplicemente Massimo ha permesso che avvenisse.

Un ringraziamento speciale al Regista Sergio Urbani per la disponibilità, la sincerità e la grande professionalità e un immenso in bocca al lupo da tutta la redazione di Viterbo News 24 per il debutto parigino delle nostre tre eccellenze.

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