ANNO 14 n° 116
''Trasporto, si torni alla tradizione''
Ascenzi studia miglioramenti su Gloria ma sul tracciato non ha dubbi
05/09/2017 - 07:02

VITERBO - (mdl) Molta commozione e tante lacrime. Ha lasciato che le emozioni scorressero libere, Raffaele Ascenzi, che non ha nascosto domenica sera la forte partecipazione emotiva per il trasporto di Gloria. Il giorno dopo la festa di Santa Rosa che ha richiamato anche quest’anno migliaia di spettatori tra fedeli viterbesi e turisti, è tempo di bilanci per l’ideatore della Macchina che continua a commuoversi, nonostante quello di sabato sia stato per lui il nono Trasporto da ideatore della Macchina di Santa Rosa, prima con ''Ali di luce'', poi con ''Gloria''.

''Mi è piaciuto molto sia il ricordo di Volo d’Angeli (la macchina di Giuseppe Zucchi nel 1967 si fermò in via Cavour ndr.) che la partecipazione di quei ragazzi del ’67 oggi cresciuti – dice Ascenzi – Rivedere molti di loro è stato per me motivo di orgoglio, un tuffo nei ricordi dei momenti felici che ho passato insieme a molti di loro. Sono entrato a far parte del Sodalizio nel 1988 e alcuni di loro erano ancora in formazione. Ho sempre considerato il Sodalizio una grande famiglia per cui siamo tutti fratelli''.

Ma se Gloria ormai è tra le Macchine di Santa Rosa più amate - quest’anno era al suo terzo trasporto - per Ascenzi può essere migliorata.''Gloria – dice il progettista – sta entrando nel cuore dei viterbesi per la sua imponenza e la sua grazia. Credo che in qualche maniera rispecchi anche il mio modo di rapportarmi con la gente. Tuttavia la macchina è solo al 95 per cento delle sue potenzialità. Per questo durante il Trasporto ho scattato molte foto per capire quali punti possono essere illuminati meglio''.

Per il prossimo anno, quindi, non è escluso qualche ''ritocchino'' a Gloria che ora svetta in tutto il suo splendore davanti al Santuario.

Guardando al futuro viene in mente una riflessione sul percorso. Sabato, per il secondo anno consecutivo, la Macchina è transitata in via Marconi e se il presidente dei facchini, Massimo Mecarini apre alla possibilità di ''istituzionalizzare'' il percorso lungo (Leggi qui la notizia), Raffaele Ascenzi è fedele alla tradizione.

''E’ stato bello vedere gente giù in piazza dei Caduti – continua Ascenzi – ma lo trovo innaturale. Il momento storico particolare ha imposto, per evitare assembramenti eccessivi, di ''concedere'' più spazi, ma io sono tradizionalista e anche Gloria lo è. Credo quindi che il Trasporto debba rispecchiare il tracciato dei modelli dei secoli scorsi. Bisogna poi considerare lo sforzo dei facchini che è notevole – aggiunge Ascenzi – allungare il percorso di 700 metri(circa un terzo in più del tradizionale ndr) significa chiedere loro ulteriore fatica''.






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