ANNO 14 n° 111
Traffico internazionale di droga, pioggia di riti abbreviati
Davanti al gip capitolino alcuni degli arrestati: avrebbero importato la cocaina dal Belgio, nascondendola nelle campagne della Tuscia
13/02/2020 - 06:29

VITERBO – (b.b.) Traffico internazionale di droga stroncato nella Tuscia, il prossimo 9 marzo sarà pioggia di riti abbreviati di fronte al gip del tribunale penale di Roma.

Alcuni degli appartenenti alla banda italo-albanese, sgominata lo scorso 13 giugno hanno infatti scelto la strada del rito alternativo per ottenere, in caso di condanna, lo sconto di un terzo di pena.

In dodici finirono in manette circa otto mesi fa con un’ordinanza a firma del gip Vilma Passamonti del tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

La banda italo-albanese, sgominata dopo anni di complesse indagini che hanno preso il nome di Operazione Underground, avrebbe fatto arrivare la droga dal Belgio e poi, una volta nel capoluogo, attraverso una rete di pusher, la avrebbe immessa sul mercato di Viterbo e di alcuni centri della provincia, quali Canepina e Vignanello.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la banda ''tagliava'' lo stupefacente, lo suddivideva in dosi e poi lo nascondeva all’interno di barattoli di vetro con all’interno del riso per preservarlo dall’umidità. I contenitori venivano poi occultati in zone di campagna, usate come deposito prima della consegna ai clienti.

L’inchiesta partì a settembre del 2015 quando un cittadino macedone, in preda alla disperazione e profondamente impaurito, si rivolse agli inquirenti denunciando di essere stato vittima di un violento pestaggio e di un sequestro di persona a scopo di estorsione. In particolare, lo straniero, dopo aver confessato di far parte di un traffico di stupefacenti, avrebbe riferito che un gruppo di albanesi, presso i quali si era rifornito di droghe, lo avevano prelevato con l’inganno e condotto in una zona di campagna, dove era stato picchiato selvaggiamente e minacciato con una pistola per costringerlo ad onorare il debito maturato per l’acquisto a credito dello stupefacente.

Le successive indagini consentirono agli investigatori di accertare l’esistenza di un’associazione finalizzata al traffico di sostanza stupefacenti, composta prevalentemente da cittadini albanesi irregolari.

 






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