ANNO 14 n° 111
Torna la magia dei Pugnaloni
Il prossimo week-end si rinnova la tradizione con i grandi mosaici di petali
14/05/2019 - 15:51

ACQUAPENDENTE - Sabato 18 e Domenica 19, come ogni anno, i Pugnaloni di Acquapendente, grandi mosaici verticali di Petali e foglie grandi 3,6 x 2,6 metri, per un evento unico al mondo.

L’origine della manifestazione risale al lontano 1166, quando la cittadina, tiranneggiata dall’Imperatore Federico I Barbarossa, si ribella al potere imposto per riconquistare la libertà di cui era stata privata, distruggendo il castello simbolo del potere imperiale.

Tradizione, passione e appartenenza sono i termini che descrivono perfettamente il lavoro dei 15 gruppi impegnati nei mesi antecedenti alla festa nella realizzazione dei Pugnaloni interamente ricoperti di foglie e fiori incollati sapientemente uno ad uno al fine di comporre 15 opere uniche nel loro genere.

Il tutto culmina con la notte antecedente alla manifestazione, il 18 maggio: tutti i laboratori, dove fervono gli ultimi preparativi per il giorno seguente, sono aperti ai visitatori e all’attesa visita della giuria qualificata, selezionata da tutta Italia e dall’estero, al fine di garantire l’imparzialità degli stessi nella valutazione oggettiva dei lavori.

Durante la mattinata del 19 maggio, i Pugnaloni vengono poi collocati lungo le vie del centro storico, a rendere ancora più suggestive le piazzette e gli angoli più caratteristici della città, dove restano esposti fino alle prime ore del pomeriggio, quando vengono sistemati nella piazza del Duomo.

Nel frattempo il suono caratteristico delle chiarine e dei tamburi annuncia l’arrivo degli Sbandieratori di Acquapendente e del Corteo Storico Madonna del Fiore, per il tradizionale spettacolo delle bandiere che si svolge nella piazza principale della città, quest’anno con la partecipazione del Gruppo Storico Spadaccini di Soriano nel Cimino.

La festa ritrova il suo carattere religioso nella processione in onore della Madonna del Fiore, preceduta dalla sfilata dei Pugnaloni. A sera, infine, in una piazza gremita e in trepidante attesa, viene pubblicamente proclamato l’ordine di premiazione delle prime sei opere classificate. I Pugnaloni, però, hanno già trovato ricovero fra le navate del Duomo, dove potranno essere ammirati per molti mesi a venire.







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