ANNO 14 n° 116
Tony Arch alla Bottega delle Arti
L'incontro con l'artista sabato 23 aprile alle 18
19/04/2016 - 11:12

VITERBO - Appuntamento alla Bottega delle Arti con l'artista Toni Arch. L'incontro con l'autore è stato organizzato per sabato 23 aprile alle ore 18.

Libertà e rigore sono gli assi lungo i quali si muove e che definiscono il fare di Toni Arch, rivendicando una moralità dell'artista fatta di conoscenza: dei materiali e della tecnica e della sapienza concettuale e manuale che gli viene dal suo lungo percorrere il campo della comunicazione visiva, da Goethe ad Albers, ad Arnheim, ad Albrecht, a Matthaei, dal cinema al teatro al laboratorio sperimentale, dell'arte concreta fino alla definizione di una cifra espressiva assolutamente riconoscibile.

Scraps è un termine - non puramente lessicale, ma piuttosto metaforico di una condizione dell'esistere prima ancora del ''fare arte'' - tra i quali si situa il prendere parte e misurarsi dell'artista nel gioco sottile che corre lungo una delle linee maestre della ricerca contemporanea. Al tempo stesso di Scraps definiscono le coordinate, trama e ordito, lungo le quali un io poietès che non rinuncia alla passione e alla polemica, agli abbandoni fabulatori ed all'ironia - costruisce e rende visibile una ''narrazione per forme astratte'' in cui, a partire dalla consapevolezza affermazione del canone della 'artigianalità di rinascimentale ascendenza, si sedimenta la sapienza del conoscere e del fare, in grado di coniugare la molteplicità delle esperienze e la pluralità delle riflessioni sui linguaggi comunicativi.

Il nodo fondante del lavoro di Ton Arch è la qualità della materia cromatica, i colori primari, il giallo, il rosso, il blu (la tricromia di Goethe e poi il 'rosso carminio, giallo cadmio, blu cobalto' di Albers' tra i quali, a partire dai contrasti dei complementari, si stabiliscono nessi e si derivano valori e valenze semantiche, con il processo generativo e indefinito, che va dal semplice al complesso, dall'unifico al polisemico.

In un universo aperto, fatto di spazi-atmosfera, in una totalità satura di testa e trasparente o accesa e corrusca materia cromatica, le forme germinano in assoluta libertà da processo combinatorio di due elementi: la determinazione razionale e il caso,che fanno si che le operazioni del 'mettere' e del 'togliere' colore, del coprire e scoprire, consentano di ritrovare nello spazio pittorico una forma latente, una terra sommersa o sconosciuta da rilevare, presenza implicita che spetta al lavoro di 'scavo' dell'artista esplicitare. E c'è nel gesto dell'artista la consapevolezza certezza di colui che sa e sa fare, e pure si affida curioso e lascia margini di avventurosa scoperta agli imponderabili umori e sapienti artifici della casualità, con un procedere al tempo stesso metodico e avventuroso, da 'artista-navigatore solitario' che alla sapienza della vela e l'estro del vento.

Nascono così le forme libere e inconsuete geometrie, apparentemente sempre così simili a se stesse da essere cifra badata di un'altra riconoscibilità eppure, ognuna diversa per spostamenti minimali di superficie e di vibrazioni tonali, per passaggi cromatici, per variazioni lirico-evocative.

L'universo di Toni Arch approda nei suoi legni intelati è un universo fluttuante, migratorio, discontinuo, con un senso implicito di 'navigazione' per spazi non conclusi, di acqua, d'aria, di terra di fuoco o di idee, apparentemente smagato, alla deriva, in realtà saldamente e sottilmente tenuto in un nesso di immaginazione e pensiero che articola, con sapienza di regia, gli andamenti del moto, il senso degli spazi, il peso e il verso delle forme, gli intrighi cromatici, la successione delle scansioni che determinano nessi ritmici tra gli spazi aperti e chiusi.

Un universo di lirica visionarietà il cui esito è la tensione al raggiungimento di una Armonia da intendersi come equilibrio non statico, ma dinamico, permanentemente in crisi e permanentemente rinnovatesi, ribadito dalla funzione e della qualità speciale, assolutamente analogica, che hanno i 'titoli'delle opere di Toni Arch.

Questi (da Sapersi stupire a Dominare il lavoro a Soluzioni acrobatiche e altri si configurano come opere linguistiche e situazionali, veri pre-testi o post-testi rispetto all'opera pittorica, dotati al tempo stesso di inusuali potenzialità lirico-visionarie e piena autonomia testuale: tanto che tra opere e titolo si stabilisce un rapporto, piuttosto che di complementarietà o di dipendenza, di intrigante e immaginosa complicità.






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