ANNO 14 n° 111
''Tolleranza zero alla violenza contro professionisti sanitą''
Ecco le proposte della Fials
20/02/2020 - 09:53

VITERBO - Riceviamo e pubblichiamo una nota della Fials indirizzata al prefetto Giovanni Bruno, al sindaco Giovanni Arena, e al direttore generale Asl Daniela Donetti.

''Il direttivo provinciale della Fials si è riunito in data 19-02-2020, per analizzare le linee di indirizzo tracciate nel documento della CESI (Confederazione Europea dei Sindacati Indipendenti) dopo il convegno europeo di Budapest sulla “Tolleranza zero alla violenza contro i professionisti della sanità”.

La Fials, è già intervenuta in vari contesti per contrastare la violenza sui posti di lavoro con proposte strutturali sul nuovo CCNL, con lo sblocco del turn over ed occupazione, la stabilizzazione dei precari e con la richiesta di istituzione di osservatori per ogni singola regione, che dovranno seguire quello nazionale già costituito presso il Ministero della Salute. Auspichiamo inoltre, che a breve termine, venga discusso alla Camera dei Deputati il disegno di legge, già approvato recentemente al Senato con atto n. 867, per la definizione delle misure di prevenzione e contrasto per gli atti di violenza a danno degli esercenti le professioni sanitarie, che ormai con frequenza costante ne mettono a serio pregiudizio l’incolumità fisica, psicologica e professionale.

In tale quadro, è rilevante la costituzione di parte civile delle aziende pubbliche e private nei processi di aggressione al personale e la procedibilità d’ufficio che consente di eliminare la necessità che la vittima sporga querela, in modo da innescare un meccanismo automatico per la repressione penale di fatti che riguardano l’incolumità dei professionisti della sanità.

Accade frequentemente che gli operatori sanitari siano oggetto di reazioni esagerate o peggio aggressive, sia verbali che fisiche da parte di cittadini, che a volte influenzati da pregiudizi costruiti su informazioni distorte o per alterata conoscenza delle dinamiche e procedure sanitarie, dimenticano che tutto il personale, medici infermieri tecnici ed ausiliari, sono impegnati per rendere il servizio il più possibile vicino alle esigenze dei pazienti.

A nostro parere, va inserito nell’ambito delle competenze del risk management di tutte le aziende sanitarie sia pubbliche che private, il rischio di aggressione, come pure, adeguati sistemi di vigilanza, portierato h 24 (nei pronto soccorso) e di video sorveglianza nei luoghi comuni ed una copertura assicurativa specifica in favore degli operatori sanitari vittime di violenza.

La fials, in attesa della conclusione dell’iter legislativo della nuova legge, stanca delle aggressioni fisiche e troppo spesso, del linciaggio psicologico e mediatico, mette a disposizione di tutti gli operatori sanitari il proprio ufficio legale, per avviare in modo tempestivo ogni iniziativa utile per la tutela della propria dignità e professionalità.

Alle autorità in indirizzo si chiede cortesemente di adoperarsi con concrete iniziative di coinvolgimento della cittadinanza, affinchè attraverso una adeguata campagna di informazione e sensibilizzazione si possa superare l’ignoranza e l’attuale clima di diffidenza ed ostilità, contro gli operatori sanitari''.

Vittorio Ricci, segretario regionale Fials






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