ANNO 14 n° 89
Tofoli svela la Maury's: ''Siamo la scommessa del campionato''
Volley, parla il coach di Tuscania
01/10/2014 - 15:49

TUSCANIA – Dall’oratorio all’olimpo della pallavolo. Dal sagrato di una chiesa ai più importanti parquet d’Italia. Ha fatto salti da gigante la passione per il volley a Tuscania. E dall’arrivo di paolo Tofoli sulla panchina c’è un paese che sogna ad occhi aperti. Ma il sogno è stato costruito per pezzo per pezzo dalle fondamenta. La società è cresciuta, ha fatto tesoro di tutte le esperienze, poi quando si è sentita matura ha tentato il grande passo. E ci è riuscita anche grazie a uno che di pallavolo se intende. Paolo Tofoli, uno dei pilastri dell’Italia che negli anni '90 vinse tutto sotto la guida di Julio Velasco.

Tofoli spiega come è nato il fenomeno Tuscania: ''Ho scelto di venire in primo luogo per una sfida - racconta Paolo Tofoli - la scommessa di creare una cultura della pallavolo, inoltre il mio figlio più grande sta a Bracciano e quindi avevo anche la possibilità di avvicinarmi a lui. Quindi dato che mi piaceva il progetto di Pieri e Cappelli ho deciso di accettare la loro proposta. Sono convinto che qui c’è il terreno fertile per fare bene''.

Il campionato sta per iniziare: qual è il reale potenziale della squadra? ''E’ stata fatta una squadra con un budget basso, forse il più basso dell’intera A2. Entriamo in punta di piedi questo è evidente, ma puntiamo a far bene e la nostra forza è l’entusiasmo. La squadra è giovanissima e composta da tutti giocatori che non si sono mai confrontati con questa serie tranne il nostro palleggiatore che ha fatto alcune apparizioni in A1 e A2, ma è composta da tanti ragazzi che vogliono mettersi in mostra. Chiaro che l’assenza di retrocessione quest’anno ci aiuta, ma ora è presto per parlare, tra qualche mese vedremo di che pasta siamo fatti. Siamo una scommessa che spero di vincere''.

Tofoli è innamorato di Tuscania: ''E’ un posto molto tranquillo e questa è la cosa che apprezzo maggiormente, la tranquillità. La gente è molto ospitale, anche troppo, per strada devo salutare tutti e tutti mi conoscono. La mia fama è tale che a volte mi fa sorridere. Tutti mi offrono il caffè, o l’aperitivo e ogni volta devo faticare per dire di no. Comunque anche per i giocatori per crescere è un bell’ambiente''.

Il coach è sempre ambizioso e ha un sogno nel cassetto: ''Spero di arrivare in A1 e magari fare una capatina in nazionale. Ci sono stato come secondo nella femminile qualche tempo fa, ma non mi dispiacerebbe tornare. Ovviamente anche da allenatore voglio vincere il più possibile, ma ogni vittoria anche nelle serie minori è una soddisfazione. Quando con il Tuscania abbiamo conquistato la promozione in serie A2 ci hanno portato in giro sul camion scoperto come se fossimo campioni del mondo''.







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