ANNO 14 n° 89
''Tiziana Riscaldati turba la serenità del contesto lavorativo''
Prorogata la sospensione
07/03/2017 - 07:40

VITERBO – ''La gravità delle contestazioni alla dottoressa Tiziana Riscaldati turbano la serenità del contesto lavorativo''. Per queste ragioni la dirigenza della Asl di Viterbo ha deciso di prorogare il periodo della sospensione cautelare della direttrice del reparto di immunologia e trasfusioni dell’ospedale Belcolle. Continua il pugno duro dei vertici dell’azienda sanitaria della Tuscia nei confronti dei ''furbetti del cartellino'' e dei dipendenti accusati di truffa ai danni dello Stato.

Ieri, in occasione dalla convocazione di Tiziana Riscaldati presso la sede di provvedimento disciplinare, durante la quale la dirigente ha potuto parlare a sua discolpa e difendersi dalle accuse mosse contro di lei dalla procura di Viterbo, l’azienda sanitaria del capoluogo ha deciso di prorogare la sospensione cautelare già disposta dal 3 febbraio scorso e scaduta il 5 marzo. La dottoressa Tiziana Riscaldati, il cui ruolo di primario in ospedale è momentaneamente ricoperto dalla dottoressa Silvana Zolla, rimarrà a casa ancora fino al 4 aprile 2017, data in cui l’Asl di Viterbo spera di aver messo un punto a questa triste e scandalosa situazione.

Come scrive l’azienda sanitaria: ''la complessità e la gravità delle contestazioni, sia sotto il profilo oggettivo che soggettivo anche per il ruolo rivestito dalla dipendente, per loro natura ed entità sono idonee a turbare la serenità del contesto lavorativo pubblico anche rispetto agli altri dipendenti ed alla comunità locale''. Per queste ragioni e per dare il tempo alla giustizia di poter verificare la fondatezza delle accuse la dottoressa Riscaldati avrà ancora 30 giorni di sospensione dal suo ruolo di primario.

Tiziana Riscaldati è una dei 23 indagati per assenteismo e truffa ai danni dello Stato a seguito delle indagini effettuate dalla guardia di finanza per ordine diretto della procura di Viterbo. Indagini che alla conclusione, lo scorso 31 gennaio, hanno fatto esplodere un vero e proprio scandalo che ha colpito il reparto di immunologia e il centro trasfusionale di Belcolle. Le telecamere nascoste, piazzate dalle fiamme gialle, hanno rivelato comportamenti scorretti e ripetuti dei dipendenti dell’Asl di Viterbo che vidimavano i badge o ordinavano a qualche complice di farlo, ma senza presentarsi al lavoro. Dei 23 indagati inoltre, 12 sono accusati di truffa ai danni dello Stato per aver gonfiato i propri stipendi per un calcolo di danni stimato di oltre 1milione e 3mila euro di danni.

A chiusura delle indagini la stessa procura inoltre, ha disposto la sospensione dell’infermiera, responsabile della segreteria, Stefania Gemini. ''Contro di lei abbiamo prove solidissime – ha dichiarato il procuratore Paolo Auriemma – e non ci sono dubbi in merito ai reati commessi''. ''Per tutti gli altri nessun rito immediato è stato previsto – aveva spiegato la pm Paola Conti all’inizio di febbraio -. Nel giro di un mese spero di chiedere il rinvio a giudizio per tutti gli indagati, salvo la loro richiesta di interrogatori di garanzia, in quel caso i tempi si allungherebbero''.





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