ANNO 14 n° 109
Testa di Augusto trafugato 40 anni A Nepi ritrovata a Bruxelles
Rintracciata a Bruxelles, il procuratore capo Pazienti ha ottenuto la restituzione
Il magistrato: ''Spero ritorni entro 2014, a 2000 anni dalla morte dell'imperatore''
18/08/2014 - 02:01

NEPI – Era tra i reperti più rilevanti del museo civico di Nepi, ma alcuni decenni fa, nell'indifferenza generale, scomparve misteriosamente. Inghiottito nei meandri del mercato clandestino delle opere d'arte. Si tratta di una testa in marmo di Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto (Gaius Iulius Caesar Octavianus Augustus), primo imperatore romano, meglio conosciuto come Augusto. Era nato a Roma nel settembre del 63 a.C. e morì a Nola nell’Agosto del 14 d.C.

E proprio quest'anno, in occasione con il duemillesimo anniversario della morte, quella testa - parte di una statua a figura intera di Augusto Imperatore -  sta per tornare al suo posto grazie a un'indagine, l’ennesima in materia, coordinata dal procuratore capo di Viterbo Alberto Pazienti. ''Stiamo lavorando – ha detto il magistrato – affinché la restituzione del reperto da parte del museo belga in cui è finito attraverso canali illegali, avvenga entro la fine dell'anno. Potrebbe essere  il nostro contributo all'anno augusteo''.

L'inchiesta è scaturita da una segnalazione del Gruppo tutela patrimonio artistico della Guardia di Finanza di Roma, relativa al rinvenimento in un museo di Bruxelles della testa di Augusto rubata al museo civico di Nepi, all'epoca allestito nei seminterrati del palazzo comunale. Ricevuta l’informativa, il procuratore Pazienti ha aperto un fascicolo contro ignoti per individuare gli autori del trafugamento e i circuiti attraverso i quali il reperto era finito in Belgio,  oltretutto in uniistituzione pubblica.

I collaboratori del procuratore, il luogotenente Sandro Calista, della Guardia di Finanza, e l'ispettore capo Felice Orlandini, della Polizia di Stato, hanno accertato che l’opera d'arte era stata sottratta al museo nei primissimi anni Settanta e che, nel 1975 era finita in Svizzera, dove fu acquistata dai responsabili del museo di Bruxelles.

A quel punto, il dottor Pazienti ha scritto una lettera al direttore del museo, l'ha informato della provenienza illecita della scultura e che era in atto un'inchiesta giudiziaria finalizzata, oltre che a individuare i responsabili del trafugamento, al recupero dell'opera d'arte. Il direttore del museo ha risposto di essere disposto a restituire ''volontariamente'' la testa di Augusto Imperatore, senza che fosse attivata la complessa e lunga procedura di recupero.

Ora, l'iter burocratico è pressoché finito e la scultura sta per ritornare nel museo civico di Nepi che, da pochi mesi, ha una nuova sede. Intanto, come ha svelato egli stesso, il procuratore si lavora per riportare il reperto a ''casa'' entro il 2014, duemillesimo anniversario della morte di Augusto Imperatore. 

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