ANNO 14 n° 88
L'On. Terrosi, nostra
signora dei biodistretti
Votata all'unanimitą la proposta di riconoscerli nel nuovo regolamento sulle produzionil biologiche
02/03/2015 - 00:01

VITERBO – Ha portato dei significativi risultati l'impegno della parlamentare viterbese Alessandra Terrosi a favore dei biodistretti. La Commissione agricoltura della Camera, nell'esprimere il parere sulla proposta di regolamento sulla produzione biologica e sull’etichettatura dei prodotti biologici del Parlamento e del Consiglio europeo, ha approvato all'unanimità la proposta sostenute con forza dal deputato Pd: il riconoscimento dei biodistretti, appunto.

Alcune indicazioni contenute sia nella bozza del nuovo regolamento sia nel Piano d'azione, inoltre, vanno proprio nella direzione indicata dalla Terrosi, come per esempio la valutazione delle performances ambientali dell'agricoltura e la certificazione di gruppo per i piccoli produttori.

Onorevole Terrosi, cosa sono i biodistretti?

''I biodistretti, come prevede la legge sull’Agricoltura all’esame della tredicesima commissione della Camera, sono dei sistemi produttivi locali, anche a carattere interprovinciale o interregionale, a spiccata vocazione agricola. E sono caratterizzati dalla coltivazione, l'allevamento, la trasformazione e la preparazione alimentare e industriale di prodotti con il metodo biologico, così come stabilito dalla normativa europea, nazionale e regionale. Ai biodistretti è demandata anche la tutela delle produzioni e delle metodologie colturali, d'allevamento e di trasformazioni tipiche locali. Il tutto con la massima attenzione alla tutela dell’ambiente’’.

Come sono regolati?

''L’articolo otto della medesima legge indica le caratteristiche che un'area deve avere per essere individuata come biodistretto e le finalità che deve perseguire. Il comma due dello stesso articolo dovrà essere modificato, dando atto che la istituzione del biodistretto si configura come un processo partecipativo dal basso, del quale gli enti territoriali preposti, devono solo prendere atto''.

Quanto sono diffusi i biodistretti in Italia e, in particolare, nella Tuscia?

''A livello nazionale sono molti, disseminati in diverse regioni. La loro diffusione è importante anche in altri paesi europei. Per quanto riguarda la Tuscia, lo scorso dicembre, a Corchiano, è stato sottoscritto l'atto costitutivo e lo statuto della Rete dei biodistretti Inner (International network of eco regions) che parteciperà a Expo 2015. Inner è partner della Kip (International school - Knowledge, innovations, policies and territorial practices for the united millennium platform).

Come si costituisce un Biodistretto?

''Le regioni individuano, nei rispettivi territori, le aree da destinare a distretti biologici. Nel caso di aree contigue appartenenti diverse realtà territoriali, le regioni interessate concordano metodi e termini per la gestione del distretto interregionale''.

Quali i vantaggi per gli agricoltori i cui terreni ricadono nel biodistretto?

''Sono vari e significativi: possono aderire a forme di certificazione collettiva riducendo così i costi; si agevola e si semplifica l'applicazione delle norme di certificazione ambientale e territoriale previste dalla normativa vigente; favorisce lo sviluppo dei processi di preparazione e di trasformazione con metodo biologico; promuove e sostiene le attività collegate all’agricoltura biologica quali, tra le altre, la somministrazione di cibi biologici, la vendita diretta, l'attività agrituristica, nell'ottica della tutela e della preservazione delle tradizioni colturali locali nonché della biodiversità agricola e naturale''.






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