ANNO 14 n° 115
Terremoto, notte di paura nella Tuscia
Nessun ferito né danni agli edifici nel Viterbese, ma a scopo precauzionale
niente lezioni nella zona sud della provincia. Molti dormono fuori casa
26/10/2016 - 23:54

VITERBO - Notte di paura in tutta la Tuscia dopo le due violente scosse di terremoto che, a distanza di due ore l'una dall'altra, hanno fatto tremare la terra nell'intero Centro Italia. Ci sarebbero un morto a Tolentino, per infarto, e diversi feriti nella zona della Valnerina colpita dal sisma, ma nel Viterbese, tranne lo spavento di qualche anziano che ha accusato malori a seguito delle scosse, fortunatamente sono state segnalate gravi coseguenze. Eppure la terra non ha smesso di tremare mai, di fatto. Dopo le due scosse di ieri delle 19,11 (5.4) e delle 21,18 (5.9), alle 23,42 la terra si è verificata una scossa di 4.6 di magnitudo. Ultime due scosse di una certa entità questa mattina alle 5,19 (magnitudo 4.1), con epicentro a Castelsantangelo, e alle 5,50 (magnitudo 4.4), con epicentro Ussita.

I vigili del fuoco di Viterbo e dei distaccamenti in provincia sono stati messi in stato di allerta, ma nel nostro territorio non sono arrivate chiamate di alcun genere. Ma la situazione resta costantemente monitorata e sotto controllo poiché si temono repliche degli eventi sismici: il famigerato sciame che tanta preoccupazione suscita nelle popolazioni colpite perché si tratta di scosse continue, più o meno intense, che rinfocolano continuamente timori di ulteriori danni e lutti. 

I primi cittadini di buona parte della provincia, nonostante la situazione sia sotto controllo, non se la sono sentita di rischiare. Con apposite ordinanze dei sindaci interessati è stata disposta la chiusura delle scuole ad Acquapendente, Bolsena, Canepina, Caprarola, Castel Sant'Elia, Civita Castellana, Gallese, Gradoli, Grotte di Castro, Orte, Nepi, San Lorenzo Nuovo, Soriano nel Cimino, Vallerano, Vasanello e Vignanello. Provvedimenti presi a scopo precauzionale per permettere la verifica delle strutture: se, come ci si augura, la situazione tornerà alla normalità nelle prossime ore e se non si registreranno danni, già domani si potrà tornare a fare lezione regolarmente.

Situazione decisamente più grave nelle Marche e in Umbria, le regioni più direttamente colpite dal sisma. La prima scossa, quella delle 19,11 di intensità 5.6, ha avuto come epicentro Castelsantangelo sul Nera, in provincia di Macerata; la seconda, alle 21,18, è stata ancora più intensa (5.9) con epicentro a Ussita, sempre nel Maceratese. Poi quella delle 23,42 (4.6) e le due, forti, di stamattina (4.1 alle 5,19 e 4.4 alle 5,50). Diversi i comuni colpiti nelle Marche, ma anche in Umbria si segnalano danni a Preci e Sellano, cioè nella zona di confine con la provincia di Macerata. Molte persone hanno deciso di trascorrere la notte fuori di casa con temperature che in quelle zone appenniniche sono piuttosto basse anche in questo periodo. Scuole chiuse a Perugia e a Terni e in diversi altri comuni umbri.

Secondo le prime valutazioni dell'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) le scosse (se ne ne sono registrate diverse altre, sebbene di intensità minore) sarebbero collegate all'attività sismica dello scorso agosto. ''Quella avvenuta tra Perugia e Macerata - ha dichiarato all'Ansa il sismologo Massimo Cocco dell'Ingv - è stata la scossa più forte scatenata dallo stesso sistema di faglie all'origine del terremoto di magnitudo 6,0 del 24 agosto. La sua intensità è pari a solo a quella avvenuta un'ora dopo la scossa principale. Al momento non ci sono indicazioni per non considerare il terremoto di oggi una replica di quello del 24 agosto''.

Castelsantangelo sul Nera, il paese più vicino all'epicentro della scossa di terremoto delle 19,11 è un comune di appena 318 abitanti; nel suo territorio, nella zona del parco di monti Sibillini, si trovano le sorgenti del fiume Nera e si trova in linea d'aria a 17 chilometri e mezzo a nord ovest di Arquata del Tronto, uno dei centri più colpiti dal sisma dell'agosto scorso. Si sono registrati forti disagi nella circolazione sulla via Salaria, soprattutto nella parte marchigiana; a Camerino è crollato il campanile di una chiesa già danneggiata dalle scosse di due mesi fa. Le situazioni più critiche a Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita e Preci. Nonostante la violenza degli eventi sismici il bilancio dei feriti è fortunatamente assai leggero: un solo ferito e otto persone contuse a Fabriano. Non ci sono vittime.

Intanto un appello da parte del capo della Protezione civile Francesco Curcio: ''La parte più delicata è la viabilità. Sconsiglio assolutamente di muoversi. Poi ci sono condizioni meteo difficili, c’è brutto tempo in zona e mancanza di corrente elettrica. La scossa è stata sentita molto forte nel reatino e in tutta la zona centrale d’Italia. Ci segnalano richieste di assistenza ma non particolari, anche se con il buio non è semplice fare valutazioni. I crolli sono stati nella zona rossa ma certamente ce ne sono stati altri. Ci sono delle zone difficili da raggiungere, ma i mezzi di soccorso sono arrivati dappertutto e il corpo nazionale del Dipartimento della Protezione civile sta lavorando in tutti i centri. Però è bene ricordare che un quadro definito non lo si può fare ora di notte''.





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