ANNO 14 n° 88
Terme di Paliano,
un altro rinvio
Ok agli emendamenti
ma non si vota la delibera
13/10/2016 - 20:53

 

VITERBO - Terme di Paliano, un altro rinvio. Il consiglio comunale vota gli emendamenti proposti da Francesco Serra e le tavole del piano non emendate, con il rinvio del punto all'ordine del giorno sulla variante al prg. In sostanza, poca ciccia, perchè con le variazioni approvate l'iter si blocca. 
In consiglio comunale approda oggi pomeriggio la discussione sul piano termale di Paliano, da giorni oggetto di studio approfondito della terza commissione consiliare. La minoranza, per bocca per lo più di Claudio Ubertini, esprime scetticismo sull'entità della cubatura residenziale, e, soprattutto, sulla possibilità di adottare l'atto nonostante le modifiche. Secondo quanto dichiarato in commissione dal dirigente del settore Lavori pubblici, l'architetto Emilio Capoccioni, la pratica rischia infatti di dover far ripartire da capo il proprio iter. 
Le modifiche alla delibera di giunta con la variante al piano regolatore le presenta tutte il consigliere Francesco Serra. Sono quattro e riguardano per lo più il passaggio ad un equilibrio 80%-20% di cubatura termale e residenziale, rispetto al 30%-70'% attuale. 'Se passa così - spiega Giulio Marini - l'impresa porterebbe non avere più interesse a realizzare il piano'. In commissione questa mattina l'imprenditore Domenico Belli, titolare della società Free Time che ha presentato il progetto e che fino ad ora per questo già speso circa 10 milioni di euro, ha bollato come ''residuale'' la possibilità di una revisione del piano con meno cubature per la zona residenziale. La quale secondo lui non porrebbe alcun ostacolo al funzionamento di quella termale, che invece darebbe lavoro a circa 400 persone.
Ubertini, che si fa portavoce dei dubbi della minoranza sulla cubatura residenziale, chiede se si debba votare anche lo schema di convenzione per le opere accessorie, per un valore totale di circa 4 milioni di euro. Il dirigente Capoccioni risponde che in questa fase lo schema di convenzione non serve,  perché si tratta di una variante al prg e non una lottizzazione. Serra pone gli stessi dubbi, poi passa all'esposizione delle richieste della maggioranza: togliere dalla delibera lo schema di convenzione e relazione tecnica, come sottolineato anche da Ubertini; passare dal 30% al 20% la zona residenziale, con il 10% restante che passa a cubatura termale (termale residenziale, ma si vedrà più avanti); completare prima le strutture termali e poi rilasciare le autorizzazioni per il residenziale. 
Una volta votate queste modifiche, le tavole emendate dovranno essere prodotte di nuovo dalla Free Time per un nuovo passaggio in consiglio comunale. Santucci chiede la copia delle tavole che si vanno ad approvare, per capire di cosa si tratta. Quindi arriva la proposta di votare tutto ciò che non è modificato dagli emendamenti. Si sospende, ma quando la seduta riprende le idee non sono ancora chiare. 'E' possibile approvare una parte delle tavole oggi e poi altre dopo?'' chiede Ubertini. 'Lei riscrive la storia dell'urbanistica - aggiunge Santucci, rivolgendosi a Capoccioni -. Scrivete nell'emendamento cosa andiamo a votare'. La minoranza annuncia che uscirà dall'aula al momento della votazione sullo storno dello schema di convenzione. 'Non condividiamo il metodo - annuncia Ubertini - dell'approvazione di mezza delibera oggi e di altra mezza un'altra volta'. 
La minoranza esce, Taborri escluso, si procede alla votazione dell'emendamento sullo schema di convenzione per appello nominale. Minchella (Pd) si astiene, ma l'emendamento passa a maggioranza. Stesso discorso per la riduzione della cubatura e le altre proposte. Ma con l'approvazione di questo emendamento si blocca inevitabilmente l'adozione della delibera, che a questa punto deve essere cambiata di nuovo o. 'Siamo a metà tra la pantomima e alla bagarre politica' sentenzia Santucci. La pratica come era è rimasta, eccezion fatta per qualche tavola. Della città termale si parlerà più in là: lo sviluppo per adesso può attendere. Ancora. 

VITERBO - Terme di Paliano, un altro rinvio. Il consiglio comunale vota gli emendamenti proposti da Francesco Serra e le tavole del piano non emendate, con il rinvio del punto all'ordine del giorno sulla variante al prg. In sostanza, poca ciccia, perché con le variazioni approvate l'iter si blocca. 

In consiglio comunale approda oggi pomeriggio la discussione sul piano termale di Paliano, da giorni oggetto di studio approfondito della terza commissione consiliare. La minoranza, per bocca per lo più di Claudio Ubertini, esprime scetticismo sull'entità della cubatura residenziale, e, soprattutto, sulla possibilità di adottare l'atto nonostante le modifiche. Secondo quanto dichiarato in commissione dal dirigente del settore Lavori pubblici, l'architetto Emilio Capoccioni, la pratica rischia infatti di dover far ripartire da capo il proprio iter.

Le modifiche alla delibera di giunta con la variante al piano regolatore le presenta tutte il consigliere Francesco Serra. Sono quattro e riguardano per lo più il passaggio ad un equilibrio 80%-20% di cubatura termale e residenziale, rispetto al 30%-70'% attuale. ''Se passa così - spiega Giulio Marini (Forza Italia) - l'impresa potrebbe non avere più interesse a realizzare il piano''. In commissione questa mattina l'imprenditore Domenico Belli, titolare della società Free Time che ha presentato il progetto e che fino ad ora per questo già speso circa 10 milioni di euro, ha bollato come ''residuale'' la possibilità di una revisione del piano con meno cubature per la zona residenziale. La quale secondo lui non porrebbe alcun ostacolo al funzionamento di quella termale, che invece darebbe lavoro a circa 400 persone.
Ubertini, che si fa portavoce dei dubbi della minoranza sulla cubatura residenziale, chiede se si debba votare anche lo schema di convenzione per le opere accessorie, per un valore totale di circa 4 milioni di euro. Il dirigente Capoccioni risponde che in questa fase lo schema di convenzione non serve, perché si tratta di una variante al prg e non una lottizzazione. Serra pone gli stessi dubbi, poi passa all'esposizione delle richieste della maggioranza: togliere dalla delibera lo schema di convenzione e relazione tecnica, come sottolineato anche da Ubertini; passare dal 30% al 20% la zona residenziale, con il 10% restante che passa a cubatura termale (termale residenziale, ma si vedrà più avanti); completare prima le strutture termali e poi rilasciare le autorizzazioni per il residenziale. 

Una volta votate queste modifiche, le tavole emendate dovranno essere prodotte di nuovo dalla Free Time per un nuovo passaggio in consiglio comunale. Santucci chiede la copia delle tavole che si vanno ad approvare, per capire di cosa si tratta. Quindi arriva la proposta di votare tutto ciò che non è modificato dagli emendamenti. Si sospende, ma quando la seduta riprende le idee non sono ancora chiare. ''E' possibile approvare una parte delle tavole oggi e poi altre dopo?'' chiede Ubertini. ''Lei riscrive la storia dell'urbanistica - aggiunge Santucci, rivolgendosi a Capoccioni -. Scrivete nell'emendamento cosa andiamo a votare''. La minoranza annuncia che uscirà dall'aula al momento della votazione sullo storno dello schema di convenzione. ''Non condividiamo il metodo - annuncia Ubertini - dell'approvazione di mezza delibera oggi e di altra mezza un'altra volta''. 

La minoranza esce, Taborri escluso, si procede alla votazione dell'emendamento sullo schema di convenzione per appello nominale. Minchella (Pd) si astiene, ma l'emendamento passa a maggioranza. Stesso discorso per la riduzione della cubatura e le altre proposte. Ma con l'approvazione di questi emendamenti si blocca inevitabilmente l'adozione della delibera, che a questa punto deve essere cambiata di nuovo. ''Siamo a metà tra la pantomima e la bagarre politica'' sentenzia Santucci.

Al momento del voto sulla delibera, Treta chiede di sospendere la seduta. La pratica come era è rimasta, eccezion fatta per qualche tavola. Di Paliano si riparlerà più in là: lo sviluppo termale per adesso può attendere.






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